Sulla mappa catastale è indicata la chiesa di San Giovanni Decollato di cui parlava il Liber Notitiae del già nominato Goffredo da Bussero che la definiva sussidiaria della chiesa S. Giovanni Battista di Trenno, e ne parlano i già citati documenti del 1500 e del 1600 a proposito delle visite pastorali di San Carlo e di sue cugino il cardinale Federico Borromeo.
La graziosa chiesa moderna di Sant’Elena a Quarto Cagnino è opera dell’Architetto Michele Marelli. Fu edificata per onorare il IV centenario della nascita di San Carlo Borromeo e dedicata a Sant’Elena. Ha sostituito la vecchia chiesa di San Giovanni Decollato che si trovava nel centro del piccolo borgo agricolo che era Quarto Cagnino fino all’inizio del secolo.
Costruita probabilmente nel XVIII Secolo e si trovava a metà della via Fratelli Zoia. Durante la Seconda Guerra Mondiale venne incendiata a causa di uno spezzone incendiario lanciato durante i bombardieri inglesi avvenuti nell’agosto ’43, successivamente demolita completamente.
In un manoscritto originale - di cui è allegato la pianta disegnata dall’architetto Robecco con firma autografa - datato 16 luglio 1675 :
" Ritrovandosi la Chiesa della Decollazione di San Giovanni Battista, della terra di Quarto Cagnino Pieve di Trenno in stato diroccabile e indecente al culto e servizio di Nostro Signore, desidererebbero li ss.i fratelli ed altri possessori in detto luogo et territorio restaurarla, alzarla e allongarla conforme al disegno fatto dall’ingegner Bernardo Robecco, che a Vs .... .l'esibisce, acciò si rendesse più capace agli habitanti, et circonvicini et havesse vera forma di Chiesa aggiungendovi il campanile, e ritrovansi l'ora la campana in sito basso, che si rende difficile all 'e sere entita dalli propri terreri, non che dalli habitanti le cassine circonvicine. et sapendo ciò non poter gli effettuare senza 'espressa licenza di Vs R...ma à quella i ricorre conceder licenza di potersi dar principio all’incluso disegno, che con l'aiuto di Dio, e de benefattori sperano terminare".
Un documento del 13 aprile 1797 riguarda la concessione di abitazione al cappellano fatta dal Conte Ambrogio Cavenago. Un altro documento del 1815 dice che fu fatto l’altare di marmo e fu aggiunto il cosiddetto coro laterale, cioè un locale a destra del presbiterio. Nel 1818 subì un generale restauro e nel 1906 si compiva un altro ampliamento, durante il quale si trovarono ossa sepolte nel sotterraneo della vecchia Sacrestia. L’interno aveva una sola navata, soffitto piano coperto di ordinarie perline di legno verniciato. Il presbiterio aveva la volta a botte interrotta da quattro finestre reali e da una finta. La lunghezza era di m. 18; la larghezza di m.7. Così la ricordano gli anziani del borgo perché cosi era fino alla 11 guerra mondiale e la gente dice che fu una bomba a decretarne la fine incendiandone il tetto - pare nel 1943. Pur non essendo parrocchiale aveva un sacerdote residente, proprie associazioni, la confraternita del SS. Sacramento e per molto tempo anche la scuola materna parrocchiale. La gente del borgo ricorda l’asilo dove si svolgevano varie attività tra cui anche il cinema: in altri termini un punto di notevole riferimento religioso e socializzante.
A cavallo tra il XIX e il XX secolo si muovono i passi per rendere i fedeli di Quarto Cagnino indipendenti dalla parrocchia di Trenno.
La costruzione della nuova e imponente chiesa di Sant’Elena ne agevola il distacco e permette la creazione di una nuova parrocchia in un territorio che ormai si sta sempre più urbanizzando. Progettata dall’architetto Michele Marelli, vede i lavori iniziare nella primavera del 1938 per terminare nel giugno dell’anno successivo.
L’inaugurazione dell’edificio, alla presenza della Regina Elena e del Cardinale Schuster, avviene il 17 giugno 1939 e la sua consacrazione esattamente una settimana dopo.
L’esterno della nuova chiesa è in mattoni pieni, come buona parte delle chiese costruite negli anni Trenta. La facciata sobria presenta un arco centrale che rimarca il portone principale al centro mentre ai due lati si trovano le entrate laterali. Il tutto sormontato dalle celle campanarie nascoste da una serie di archetti a sesto acuto. L’interno è molto suggestivo, suddiviso in tre navate da una serie di archetti in cemento armato che reggono la volta a crociere. Sul lato sinistro si trova la cappella con battistero, tutta affrescata. Sul lato sinistro si trova un altare con due tele e una statua in gesso della madonna. Le tele sono antiche, forse provenienti dalla chiesa demolita. La costruzione è molto bella e suggestiva regalandoci una sensazione di calore (dato dal mattone) antico e moderno allo stesso tempo.

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