venerdì 9 luglio 2021

CASCINA ARZAGA

 


Arzaga, per molti è solo il nome di una via, anche se in teoria comprendeva tutta la zona oggi più famosa col nome di Primaticcio (la stazione della metropolitana detta legge). Qui, fino agli anni Sessanta resisteva una delle cascine più importanti della zona ad ovest di Milano. La Cascina Arzaga era di origini antiche, forse quattrocentesche, ed era il punto di riferimento per tutto il Contado di Porta Vercellina. Si trovava nella campagna tra Milano, Baggio e Lorenteggio, e si presentava con una veste neogotica abbastanza inusuale per una cascina. La fronte era molto ampia ed era in mattoni con ai lati le due ali in pietra. Un grande barcone a sesto acuto consentiva l’accesso, come in una grande castello medievale. Il palazzo era a forma di U e l’ampia corte era occupata per tre lati da una loggia a grandi archi acuti dimezzati nella loro altezza in modo da consentire l’uso ad abitazioni civili, mentre il lato aperto verso la campagna era chiuso da una chiesetta ottagonale chiesa di San Carlo al Lazzaretto . A lato si trovava un’altra corte dove si trovavano le stalle. Si trattava di una stupenda cascina dall’importanza architettonica che non bastò a renderla immune dalle ruspe che una notte a metà degli anni ’60, venne abbattuta, provocando grandi proteste da parte della cittadinanza: un’altra vittima illustre “sacrificata” all’espansione frenetica della città nel periodo del cosiddetto “boom economico”. Peccato, almeno questa cascina la si poteva salvare.


Infatti la città si allargò in poco tempo, invadendo e cancellando definitivamente quest’area rurale fatta di fontanili, rogge, campi e prati.
Il nome di Via Arzaga è quanto rimane a ricordo della cascina, e taglia il quartiere da sta a ovest, intersecando Viale San Gimignano partendo da Via Bartolomeo D’Alviano e finendo in Via Primaticcio. La zona è anche conosciuta come Quartiere Ebraico, data la presenza di una numerosa comunità ebraica.
Le architetture prettamente residenziali che sorsero ci hanno regalato un quartiere tutto sommato ben strutturato, fatto per le famiglie e immerso nel verde. A dire il vero mancano luoghi di aggregazione, come piazze o parchi, anche se di verde ce n’è in abbondanza, ma quasi tutto privato, chiuso nei cancelli dei molti condomini.
Al centro del quartiere possiamo dire che c’è la piazzetta dedicata ai Santi Patroni D’Italia, dove sorge la parrocchiale moderna e dove sorgeva il lato meridionale della cascina.

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