La tradizione, in breve, vuole che San Martino di Tours, divenne monaco dopo esser stato un valido soldato nell’esercito romano. Arruolatosi a quindici anni, dopo dopo aver vissuto anche a Pavia, si convertì al cristianesimo, dopo che trovandosi nella città di Amiens, in una giornata fredda e piovosa, incontrò un mendicante seminudo. Lo aiutò donandogli metà del suo mantello. Una volta donato, ripartì, ma, appena partito uscì il sole e la temperatura si fece mite. Da qui l’”Estate di San Martino”. Nella notte sognò Gesù e si risvegliò con il suo mantello intero. Si fece subito battezzare e si adoperò molto per la conversione dei Galli al cristianesimo.
Per il suo atto di carità è patrono San Martino è il patrono di cavalieri e cavalli, dei sarti e dei mendicanti, dei poveri e dei sinistrati, dei fabbricanti di botti e degli ubriachi, degli alcolizzati guariti, dei mariti traditi, dei viticultori, dei vendemmiatori e dei sommelier, perché in occasione della sua festa si beve il vino nuovo.
Ma chi era San Martino?
Martino di Tours nacque a Candes-Saint-Martin il 316 o 317 e fu così chiamato dal padre, importate ufficiale dell'Esercito romano, in onore di Marte, il dio della Guerra. Da adolescente si trasferì con la famiglia a Pavia dove - all'età di 15 anni appena - si arruolo nell'esercito. Mandato in Gallia conobbe il Cristianesimo tant'è che si congedò dalle armi divenendo monaco nella regione di Poitiers. Quando Martino era ancora un militare, ebbe la visione che diverrà l'episodio più narrato della sua vita e quello più usato dall'iconografia e dalla aneddotica.
Secondo la parabola una notte il milite Martino scovò un mendicante vestito di soli pochi stracci e infreddolito, il soldato rimase impressionato dalla situazione e offri al povero metà del suo mantello che sezionò con una spada. Immediatamente Dio, compiaciuto dal nobile gesto di Martino, inviò un ondata di caldo fuori stagione, la famosa “estate di San Martino”.
La stessa notte il soldato sognò Gesù che indossava il suo mantello, e stava raccontando a tutti gli angeli del paradiso del suo gesto altruistico. Al risveglio il mantello di Martino era miracolosamente integro. Il milite si convertì immediatamente alla fede cattolica e divenne vescovo della cittadina francese di Tours. Il mantello di Martino fu conservato dai Re Merovingi della dinastia dei Franchi come una reliquia. Ancora oggi la festa di San Martino si celebra l’11 novembre, giorno della sua sepoltura.
Nel medioevo in questo periodo dell’anno si svolgevano fiere di paese che avevano come protagonisti il bestiame con le corna, da qui la festa di San Martino è stata ribattezzata “festa dei cornuti“.
Dove leggenda e verità si intrecciano
Se esaminiamo la mappa climatologica (1948-2010) della distribuzione della pressione al suolo sull'Europa si balza all’occhio qualcosa di sorprendente. Sebbene l'Estate di San Martino rimanga una leggenda popolare, essa trova tuttavia un reale riscontro fisico.
Infatti le carte mostrano una moderata espansione dell'alta pressione delle Azzorre dalla Spagna verso l'Europa centrale, che abbraccia gran parte dell'Europa meridionale, inglobando buona parte dell'Italia, specie centro-settentrionale lasciando invece strade alle correnti perturbate fredde solo sull'Europa nordorientale, mentre le regioni meridionali appaiono penalizzate dalla presenza di un'area di bassa pressione sul Mediterraneo meridionale.
Come vuole la tradizione - e come si imparava a scuola cinquant’anni fa - l'estate di San Martino solitamente dura tre giorni ed un pochino: i giorni 11, 12, 13 e 14 novembre.
CURIOSITA'
Nel medioevo in questo periodo dell’anno si svolgevano fiere di paese che avevano come protagonisti il bestiame con le corna, da qui la festa di San Martino è stata ribattezzata “festa dei cornuti“
Al dì de sän martìn, trà ìa l'aqua e böf al vin.
Il giorno di S. Martino butta l'acqua e bevi il vino.
Il giorno di S. Martino butta l'acqua e bevi il vino.
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