La cascina Faipò era dell'ingeniere Galimberti Angelo, che era anche proprietario di altri caseggiati e terreni di zona.
La cascina era molto antica ed era già presente nelle vecchie mappe del 1600 che indicavano i possedimenti dell'abbazia di S. Maria Rossa di Crescenzago.
Nella cascina Faipò oltre all'osteria che dava su via Magistretti, c'era un ampio cortile con aia, c'erano stalle con mucche e cavalli porticati per il ricovero dei carri agricoli e abitazioni dove soggiornavano sia le famiglie dei braccianti agricoli che lavoravano nella cascina sia quelle di impiegati operai occupati nelle botteghe artigiane della zona.
L'osteria era sede della Bocciofila Montello, una associazione con numerosi appassionati che partecipava con discreto successo ai tornei che venivano organizzati dalle numerose bocciofile di zona.
A nord della cascina infatti, separato da una stradina c'era il campo da bocce alla milanese, affiancato da un pergolato con panche.
L'osteria era sede della Bocciofila Montello, una associazione con numerosi appassionati che partecipava con discreto successo ai tornei che venivano organizzati dalle numerose bocciofile di zona.
A nord della cascina infatti, separato da una stradina c'era il campo da bocce alla milanese, affiancato da un pergolato con panche.
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