Nel maggio del 1911 l'avvocato Mario Cerati, redattore de Il Secolo diffondeva un editoriale di forte impatto sul tema degli alloggi e delle case popolari, nel quale sosteneva che se molto era stato fatto a vantaggio delle classi operaie, niente era stato invece fatto a vantaggio della borghesia. Il quartiere prese subito il nome di Villaggio dei Giornalisti poiché l'iniziativa ebbe grande successo nei confronti di alcuni pubblicisti, rappresentativi della nuova borghesia meneghina legata alle testate giornalistiche.
Per consentire l'assegnazione degli immobili ivi presenti alle prime linee del Corriere della Sera nonché ai propri manager, il super-condominio oggi chiamato Villaggio Maggiolina, sito a nord-est del Villaggio dei Giornalisti originario, fu acquistato dalla Rizzoli Corriere della Sera e poi ceduto al Fondo per le Pensioni del personale CARIPLO e all'Istituto Nazionale delle Assicurazioni. In seguito ad alcune operazioni societarie, la proprietà di gran parte degli edifici è passata prima in favore di UniCredit per conto di alcuni fondi pensione da questa gestiti e poi delle Assicurazioni Generali, tramite alcuni fondi comuni d'investimento da questa gestiti. In una nota rilasciata da UniCredit nel contesto della vendita alle Assicurazioni Generali è stato dichiarato che "l’operazione, considerata la portata, l’ubicazione e l’elevata attrattività, rappresenta una delle transazioni residenziali più significative degli ultimi anni in Italia".
Al suo interno, si possono osservare ancora oggi alcune realizzazioni singolari della metà del Novecento, come per esempio le case a igloo di via Lepanto, dell'architetto Mario Cavallè, e la non distante Villa Figini, ideata, progettata ed abitata da Luigi Figini, in via Ettore Perrone di San Martino.
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