Ovviamente la presenza dei frati Antoniani diede il nome alla via, identificata con sant'Antonio abate, detto anche sant'Antonio del fuoco o l'anacoreta, che, nell'iconografia, è rappresentato con un porcello ai suoi piedi, che identifica non solo l'attività economica degli Antoniani ivi residenti, ma soprattutto il demonio reso però innoquo. La presenza anche di un fuoco vuole identificare la sua capacità di intercedere per la guarigione dei malati del "fuoco di sant'Antonio".
È altresì considerato protettore dei Vigili del Fuoco. Porta con se un bastone con legata una campanella e circondato da una serie di animali domestici, tanto che ne è divenuto il protettore, e la chiesa il 17 gennaio, giorno a lui dedicato, procede alla benedizione degli animali. In alcune località in occasione della Sua festa si accendono dei falò di Sant Antonio.
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