Un primo monumento provvisorio ai caduti fu realizzato sulla piazza del Duomo in occasione dei funerali del 6 aprile 1848.
«Ora, in piccolo, presentiamo qui uno schizzo rappresentante il monumento che la patria carità eresse provvisoriamente sullo spazzo innanzi la cattedrale, a memoria dei nostri martiri delle barricate. Semplice nel suo grandioso stile, quel trofeo della nostra vittoria, durante gli otto giorni che rimase in piedi, fu testimonio di molte lagrime, dolorose aspirazioni, e fors'anche di taciti giuramenti - quanto a noi non avverrà si cancelli l'impressione di trista malinconia insieme e d'inenarrabil dolcezza provata in quel dì memorando dei funerali, che fu la festa più grande e commovente cui assistemmo in nostra vita.» |
Sempre il 6 aprile 1848 il Governo provvisorio decretò l'erezione di un monumento effettivo, ma il ritorno degli austriaci pose fine al progetto.
Nel 1860 come monumento per la celebrazione della ricorrenza delle Cinque Giornate venne indicata dal comune la Colonna del Verziere, che venne denominata Colonna della Vittoria; fu anche inserita una prima lapide a ricordo dei caduti. L'anno successivo vennero anche aggiunte lapidi con i nomi dei caduti. Nel 1862 l'Accademia di Belle Arti bandì un concorso per il premio "Innocente Vittadini" (in collaborazione con il Comune) per la realizzazione di «un edificio monumentale per decorare l'ingresso in città a Porta Vittoria»; l'edificio poteva essere «ad arco, a corpi staccati o come meglio piacerà ai concorrenti» facendo in modo «di dare al monumento l'impronta del significato storico della sua denominazione, quello cioè di ricordare il fatto glorioso delle cinque giornate, nelle quali il popolo riuscì vittorioso sullo straniero». Il limite di spesa per la realizzazione era di lire 400.000. Ci furono nove concorrenti, ma il premio non fu assegnato. Visto il perdurare dell'inazione municipale, nel 1872 ebbe inizio una sottoscrizione pubblica per la realizzazione del monumento; nel 1873 in città si aprirono anche le sottoscrizioni per il monumento a Napoleone III e per il monumento ai Caduti di Mentana, tra loro concorrenti a causa di contrapposizioni politiche, mentre il monumento alle Cinque giornate fu sostenuto dall'intera popolazione. Nel maggio 1879, grazie alle sottoscrizioni e al contributo dell'erario, si aprì un concorso per la presentazione di progetti non di un monumento scultoreo ma di una struttura architettonica; il termine era stabilito nel 31 dicembre dello stesso anno. Nel gennaio 1880 furono esaminati più di cento progetti presentati e venne premiato quello presentato da Luca Beltrami; il Comune di Milano però non approvò il progetto e stabilì di aprire un secondo concorso identico al primo. Furono presentati 82 progetti e la commissione, pur lodando alcune opere, stabilì che nessuna opera riusciva a trovare «quell'alto pensiero, quel nobile svolgimento, quel singolare e animoso spirito d'arte che occorrono per rammentare ai posteri nientemeno che la gloria delle Cinque Giornate». Suggerirono però di realizzare il progetto presentato da Giuseppe Grandi, opera scultorea che non rispettava il programma del concorso. L'8 luglio 1881 il Comune approvò il progetto presentato dal Grandi, provocando le proteste di architetti (bocciati al concorso) e di scultori (non previsti dal concorso). Alcuni ripensamenti e alcuni problemi con le fusioni delle enormi figure provocarono ripetuti ritardi, che in occasione delle annuali celebrazioni delle Cinque Giornate portarono a lamentele da parte di veterani e di reduci che attendevano la conclusione del monumento. Giuseppe Grandi morì il 30 novembre 1894. In suo onore l'opera, già terminata, venne mostrata al pubblico nella giornata del 6 dicembre. L'inaugurazione si svolse la mattina del 18 marzo 1895 con la città parata a lutto. Ci furono due discorsi, uno del sindaco Giuseppe Vigoni e uno del senatore Giuseppe Robecchi, veterano dei moti del 1848. |
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