giovedì 6 gennaio 2022

GIARDINI DELLA GUASTALLA e la Peschiera barocca

Sono, quasi certamente, i giardini più antichi di Milano ereditati dalla città grazie ad una donna, la contessa Ludovica Luigia Torelli contessa Guastalla nata nel 1499 e rimasta vedova a soli 29 anni, si trasferì a Milano dopo aver venduto il suo feudo ai Gonzaga che, intorno al 1550, comprò 20 ettari di un terreno che si affacciava sul Naviglio, coltivato ad orti e con una parte di giardino e casa. La contessa Torelli innamorata di questo posto, silenzioso, davanti all’ Ospedale Ca’ Granda, un po’ fuori mano e con un comodo ponticello proprio di fronte, lo comprò ad un prezzo sproporzionato, pur di averlo. Perfetto per il nuovo progetto che aveva in mente, un collegio laico che si occupasse dell’educazione di fanciulle di famiglie nobili decadute, che non potevano permettersi un’istruzione adeguatae che, senza dote o altri mezzi, sarebbero finite altrimenti in convento o su una cattiva strada.

La sede originaria del collegio si trovava dietro l'Ospedale Maggiore, in un grande palazzo con giardino, attuale sede del giudice di pace e il collegio venne trasferito a Monza.
In quel periodo ci furono molti cambiamenti in Milano e si rischiò, come per il Castello Sforzesco, di perdere i giardini trasformati in area fabbricabile dai piani regolatori. Per intervento diretto del podestà Giangiacomo Gallarati Scotti e del sindaco, Virgilio Ferrari, il Comune espropriò l’area e la restaurò. Secondo il progetto di restauro elaborato da Renzo Gerla e Gaetano Fassi vennero abbattute le mura perimetrali e sostituite con artistiche cancellate, si recuperarono i giardini, la peschiera e la villa, utilizzata durante la Prima Guerra Mondiale come ospedale militare. Quando il parco fu aperto al pubblico, il 10 agosto 1939, era unito al parco di palazzo Sormani .I giardini della Guastalla ospitano al loro interno, al posto dell'originario laghetto, una pregevole vasca la peschiera barocca, peschiera seicentesca costruita circa nel 1600, è una pregevole vasca, formata da due terrazzamenti comunicanti tramite scale e arricchita da balaustre in granito bianco di Baveno. Era alimentata dalle acque del Naviglio, al posto dell'originario laghetto del 500.
Tra gli altri elementi si possono trovare un'edicola, sempre seicentesca, contenente il gruppo di statue in terracotta policroma della Maddalena penitente confortata da angeli, e un tempietto neoclassico del Cagnola.

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