Sempre sulla via Corelli, al civico 37,sulla strada che univa Milano a Brescia, all’altezza del terzo cippo miliare, già sorgeva, in epoca romana, un piccolo negozio di alimenti, vini e stoffe che doveva servire ai bisogni dei viandanti ricordiamo la Cascina dell’Oppio
Quel cippo venne in seguito adornato di immagini sacre come la Vergine del Pilastrello protettrice dei viandanti i quali non mancavano, anche per questo motivo, di sostarvi.
Sono poi le cronache del 1346, a parlare di “un’osteria rivierasca, presso il pons Opii sul Lambretto”, detta dell’Oppio, nome derivante dal “Loppo”, l’Acero opalo o Loppo (Acer opulifolium) largamente diffuso nella zona.
Trecento anni dopo, durante la dominazione spagnola, alla vendita di fermentati si aggiungeva la licenza o dazio di pane e altri generi alimentari, diventando così una tipica posteria pronta ad accogliere stranieri e passanti, mentre alle sue spalle, riparata e protetta, sorgeva la cascina con le masserizie.
Negli anni intorno al 1848, il generale austriaco Josef Radetsky frequentava abitualmente l’“Hosteria del Oppio”, che era situata nelle vicinanze della polveriera austriaca. Di giorno nel locale si ritrovano a bere e mangiare i suoi uomini, mentre di notte, intorno agli stessi tavoli si davano convegno giovanotti armati di moschetto con la coccarda tricolore sul cappello, quelli che poi presero parte alle cinque giornate di Milano.
E’ passato molto più di un secolo da quegli storici anni ed oggi “La Sidreria” rinnova la tradizione di locanda storica riproponendo una bevanda un tempo diffusa in tutto il nord Italia: il sidro.
E' tuttora in attività; così pure merita di essere citato il Mulino della Composta, al civico 34 di via Corelli, di poco a sud, posto a cavallo di una derivazione del Lambro che lo alimentava, come testimonia una pala tuttora presente sull’edificio. Qualche anno fa alcuni comparti edificati erano in fase di ristrutturazione, mentre i restanti ambiti erano ad uso deposito e artigianato.
Nessun commento:
Posta un commento