Era infatti opinione comune dei residenti che il nome derivasse dalla curvatura presente nel muro perimetrale della cascina lungo via Padova. Che il capomastro che aveva costruito la cascina, a causa delle frequenti visite all'osteria, avesse sbagliato la traccia del muro , e solo in un secondo tempo, si fosse accorto dell'errore e avrebbe rimediato con una curva.
Altre fonti parlavano di un dosso che sarebbe esistito su via Padova davanti al civico 389, in prossimità del Lambro e che sarebbe poi stata spianata per facilitare il posizionamento delle rotaie.
Un altra ipotesi data da un quadro appeso all'ingresso della trattoria, che raffigurava una persona ricurva, un leggendario gobbetto vissuto in zona molti anni prima che avrebbe in seguito dato il nome a tutta la frazione.
Ma da dei documenti conservati nell'Archivio di Stato di Milano dalla descrizione della zona e in una mappa della zona risalente al 1603 ove vengono descritte tutte le cascine e dei molini presenti in quell'epoca nel territorio di Crescenzago si può vedere chiaramente il Lambro, il Naviglio e la loro intersezione e sopra il corso del Lambro si vedono le cascine Gobba e Melghera già esistenti 5 secoli fa.
Lungo il Lambro, a destra della strada, ove ora vi è il parcheggio della metropolitana, si legge distintamente PRATO DEL GOBBO ed a sinistra della strada si legge VIGNA DEL GOBBO. La cascina Gobba, denominata sugli atti risulta affittata a Cristoforo De Magistris detto il Gobbo. Molto probabilmente è dal soprannome di questo fittabile dell'inizio del '600 che in seguito prenderà il nome tutta la frazione.
Tutta la zona era piena di ortolani. Dietro la cascina Gobba cerano i terreni dei Cattaneo, abitavano a Crescenzago ed oltre alle verdure coltivavano fragole e lamponi, in via Bormio 5 c'era la cascina di un altra famiglia Ornaghi, e come questi tanti altri.
All'alba molti carri partivano dalla zona per recarsi al mercato all'ingrosso ortofrutticolo di Milano dove l'attuale palazzina Liberty di piazza Emilia ne era la sede.
Al civico 389 di via Padova si trovava il biscottificio della Gobba
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