Cosa era La Gioconda?
E' l'Ottobre del 1907 quando viene inaugurato il tram funebre di Milano. Partendo da Viale Filippetti (oggi è possibile vedere i resti della pensilina), fa la sua comparsa in città un particolare tram, di colore nero con vetri smerigliati, sedili di velluto, riscaldamento per l'inverno e ventilatori per l'estate.
Il servizio risolveva due grossi problemi : il primo di ordine logistico, perchè il trasporto della salma nei mesi estivi o invernali risultavano particolarmente pesanti per il corteo funebre che avrebbe dovuto attraversare a piedi tutta la città, e il secondo di ordine spirituale, per cui i congiunti facevano con il morto un simbolico "ultimo viaggio" accompagnandolo al cimitero.
Il convoglio è composto da due vetture, una per la salma, l'altra per il corteo funebre. Alcune delicatezze venivano riservate ai congiunti: su ogni convoglio veniva caricata una sola salma per ogni viaggio, così da evitare di mischiare parenti di diverse persone, il convoglio ferma sempre distante da depositi e stazioni di manutenzione, per evitare che i rumori e le voci degli operai potessero disturbare il corteo.
Il percorso era da Porta Romana, passando attraverso la circonvallazione, l'attuale deposito di via Messina per poi prendere i viali fino a Musocco. I milanesi, con il classico spirito ironico, chiamano questi tram "le gioconde".
Nella sua progettazione si teneva conto di pubblica sanità e decoro: le vetture, con sedili di velluto e ventilatori, avevano tre scomparti, uno per la salma, uno per il clero e l' altro per i parenti del defunto, che «nel numero di otto» avevano diritto «al trasporto gratuito dalla stazione al cimitero di Musocco o al Monumentale e viceversa». Un solo feretro alla volta, per evitare promiscuità di cortei che potessero «ferire o anche solo turbarei sentimenti di coloro che accompagnano all' ultima dimora i loro cari».
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