mercoledì 29 dicembre 2021

HOTEL PLAZA

Edificato in pieno razionalismo Italiano, nel 1938, sulle rovine di uno storico quartiere milanese, il Bottonuto  l’Hotel Plaza, poi diventato “Grand”.

La moderna e lussuosa struttura alberghiera venne pensata come costruzione angolare, per avere una fronte affacciata anche sulla via Paolo da Cannobio. Costruito al posto delle Regie Poste nel 1908.

Tuttavia, per varie ragioni non ultime quelle economiche, fu edificato solo il lato su Rastrelli, anche se l’Hotel Plaza sulle proprie cartoline pubblicitarie mostrava orgogliosamente la facciata come avrebbe dovuto essere secondo il progetto mai completato.

Nell’edificio era stata costruita, per volere del proprietario di alcuni lotti di case abbattute, l’avvocato Pietro Volpi Bassani, una galleria pedonale commerciale, che univa la via Rastrelli con la via Visconti, in pieno Bottonuto.

Demolito poi il Bottonuto, l’hotel Plaza fece erigere nel 1938 un vasto e più moderno edificio sulla nuova piazza Diaz, in modo da avere un ingresso prestigioso e ben visibile (diventando il “grand hotel Plaza”).

Il vecchio edificio sulla via Rastrelli fu declassato a retro dell’albergo, con gli ingressi di servizio.

Godeva di una posizione invidiabile, vista la vicinanza con la Cattedrale Milanese e, non a caso, il claim di allora recitava che dal suo tetto si sarebbe potuta toccare la statua della Madonnina. Il Grand visse una lunga stagione di  successi fino a quando la sua fama venne accostata a fatti di cronaca che ne determinarono il declino e la chiusura. 

Qui, fra marmi e broccati, si radunavano, fin dagli anni ’80, i mafiosi del mandato di Santa Maria del Gesù. Stefano Bontate, per intendersi, rappresentato a Milano da Vittorio Mangano, portato dalla Sicilia ad Arcore da Marcello Dell’Utri. 

Erano i suoi uomini, che, ogni venerdì, all’Hotel Plaza, trattavano partite di morfina pura, grazie alla compiacenza dell’allora proprietario, Antonio Virgilio, che non ne registrava la presenza. Grazie a questa complicità, l’Hotel rappresentava il salotto sicuro e presentabile per gli affari mafiosi. 

Era il 1983 quando l’operazione San Valentino svelò per la prima volta il contributo dato dai cosiddetti colletti bianchi al riciclaggio dei proventi illeciti; e il proprietario fu arrestato proprio sul tetto del Plaza mentre tentava di fuggire durante il blitz del 14 febbraio 1983.

Seguirono poi altri due decenni di gestione con alti e bassi imprenditoriali ma sempre nella disponibilità della famiglia originaria; fino ad un famoso e inaspettato foglio in formato A4 appeso all’ingresso dell’Hotel dove campeggiava la scritta “Albergo Chiuso”. Insomma, 70 anni di storia conclusi da un pennarello nero.      

Cosa resta oggi di tutte queste curiosità storiche? Chi percorre la via Rastrelli può ancora notare la parte realizzata del Plaza, nella cui facciata si nota un ingresso contornato da due colonne e chiuso da una vetrata, quello che un tempo era la galleria Volpi Bassani.
Del nuovo grand hotel Plaza di piazza Diaz, si può solo dire che ormai risulta chiuso per cessata attività.

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