venerdì 5 novembre 2021

VILLA ANGELICA

fu anche sede della “Canottieri Gorla"

Costruita nel XVII secolo in stile neogotico da una famiglia nobile, subì vari passaggi di proprietà fino a che – alla fine dell’800 – il proprietario, un certo conte De Peyre,  fece costruire la torretta nel giardino in onore della moglie Angelica, nome che poi fu assegnato all’intera costruzione.

Le poche testimonianze rimaste raccontano che all’inizio del XX secolo la villa divenne la sede della Canottieri Gorla Martesana, ma tra le due guerre mondiali inizò il declino.

Dopo gli anni ’40 infatti la società chiuse e la villa venne rilevata dal Dopolavoro Magneti Marelli. la villa, intestata a Vidonne Angelica maritata Duprais (Dupré) che acquistò il terreno dove poi sarà edificata la villa, divenne subito il punto focale dell’area al centro del nucleo storico di Gorla tra il naviglio, il ponte vecchio, la strada per Crescenzago e gli orti e giardini delle case e cascine verso est, con la caratteristica e inconfondibile torretta che dominava l’ingresso nel tratto propriamente urbano del naviglio. Per anni la torretta divenne il punto di riferimento per tutti gli abitanti di Gorla e un punto visibile di assoluto richiamo nei paesaggi rivieraschi di Gorla.

Dopo aver subito ingenti danni durante la seconda guerra mondiale, negli anni ’60 del XX secolo la villa (con la sua elegante torretta) è stata abbattuta per far posto al Monastero di Santa Chiara gestito dalle suore Clarisse, inaugurato dall’allora Cardinale Montini, divenuto poi Papa Paolo VI.

La torretta era decorata internamente con affreschi di figure di danzatrici e segnava il punto terminale di un grande parco che comprendeva, oltre alla villa, anche l'altro complesso del Monastero delle Clarisse (edificato su progetto di Giovanni Muzio nel 1955) nello spazio attualmente compreso tra il confine a monte del naviglio e del parco del Monastero (via Asiago, via Alghero). La proprietà comprendeva appezzamenti per un totale di 143 pertiche circa 94.000 metri quadri di terra fertile da arare con filari di uva e 23 gelsi.

Percorrendo la pista ciclabile della Martesana, al termine di via Stamira d’Ancona, è visibile oggi nel parco di Villa Angelica una costruzione a pianta rotonda ad un solo piano che all’epoca poteva – con buone probabilità – essere una “dependance”.

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