Nel 1919, cinque eminenti personalità sotto il profilo culturale e religioso, padre Agostino Gemelli, Ludovico Necchi, Francesco Olgiati, Armida Barelli ed Ernesto Lombardo fondano l'Istituto Giuseppe Toniolo di Studi Superiori quale ente garante e fondatore dell'Università Cattolica. Il 24 giugno 1920 l'organizzazione ottiene l'approvazione del Ministro dell'Istruzione Benedetto Croce con l'avallo di papa Benedetto XV.
Il 7 dicembre 1921 padre Agostino Gemelli inaugura a Milano, alla presenza del cardinale Achille Ratti, futuro Papa Pio XI, la nascita del nuovo Ateneo: la prima sede dell'Università si trova nel palazzo di Luigi Canonica in via Sant'Agnese 2 e i primi corsi attivi sono quelli di Scienze filosofiche e di Scienze sociali.
Nel 1924, dopo l'approvazione da parte dello Stato dello statuto dell'Ateneo e con esso del riconoscimento legale dei titoli di studio, vedono la luce la Facoltà di lettere e filosofia e la facoltà di giurisprudenza da cui, nel 1926, nascerà la Facoltà autonoma di scienze politiche, economiche e sociali.
Nel 1932 l'Università si trasferisce nello storico monastero cistercense di Sant'Ambrogio progettato dal Bramante, i cui due caratteristici chiostri diventeranno uno dei simboli dell'Università. Il complesso architettonico è situato accanto all'omonima basilica ed è tutt'oggi la sede centrale dell'Ateneo. Nel 1936 dall'Istituto superiore di Magistero nasce la Facoltà di magistero, divenuta successivamente facoltà di scienze della formazione. Nel 1947 a Milano vede la luce la Facoltà di economia e commercio con due corsi, uno diurno e uno serale
Durante la seconda guerra mondiale Ezio Franceschini, professore di lettere latine medioevali che appoggiava la Resistenza, nonché futuro Rettore dell'Ateneo, decise di ospitare all'interno dell'università le riunioni del comando Corpo volontari della libertà, struttura di coordinamento dei partigiani; sul finire della guerra, precisamente nel 1944, nasconde nei suoi sotterranei una cassetta contenente importanti documenti sulla Resistenza e sul Gruppo Frama, associazione da lui fondata, che svolgeva un importante ruolo nella lotta antinazista. Le SS cercarono ovunque all'interno delle strutture dell'Università quelle carte che, sepolte fra le ossa di cinquanta scheletri del Settecento, non furono mai trovate se non dopo la guerra.
Durante i bombardamenti nella notte tra il 15 e il 16 agosto 1943 furono distrutti l'edificio d'ingresso, lo scalone e il lato dell'attiguo chiostro in stile ionico. I lavori di ricostruzione cominciarono subito, mossi dalle parole di Agostino Gemelli: "risorgerà più bella e più grande di prima". La ricostruzione postbellica diede il via a quello sviluppo che avrebbe portato la Cattolica allo stato attuale.
Nel 1949, alla presenza dell'allora presidente della Repubblica Luigi Einaudi, viene posata la prima pietra della Facoltà di agraria a Piacenza. La facoltà verrà istituita nel 1951 e il corso partirà ufficialmente nel novembre del 1952.
Trent'anni dopo la fondazione, nel 1958, viene istituita a Roma la Facoltà di medicina e chirurgia, fortemente voluta dal fondatore A. Gemelli, egli stesso laureato in medicina. Alla fine degli anni cinquanta viene realizzato anche il Policlinico “A. Gemelli” intitolato al suo fondatore. In Italia, è la prima Facoltà a introdurre il numero chiuso.
Nel 1965 a Brescia, con l'istituzione della Facoltà di magistero, si inaugura una nuova sede dove, nel 1968, viene istituita anche la Facoltà di scienze matematiche, fisiche e naturali: i corsi inizieranno ufficialmente nel 1971.
Il Sessantotto in Italia ha la sua scintilla iniziale all'interno dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano: a causa della decisione dell'Ateneo di aumentare le rette universitarie, il 15 novembre 1967 gli studenti compiono la prima occupazione dell'Università. La notte stessa, il rettore Ezio Franceschini fa sgombrare centocinquanta occupanti dalla polizia, comandata dal commissario Luigi Calabresi. Dopo tre giorni 30 000 studenti sfilano per Milano fino all'arcivescovado e la protesta si diffonde in tutte le principali università del paese. Il 21 marzo 1968 la Cattolica viene nuovamente occupata e dopo essere stata sgomberata viene chiusa a tempo indeterminato. Qualche giorno dopo, il 25 marzo, scoppierà la cosiddetta "battaglia di Largo Gemelli": migliaia di studenti tentano di riaprire l'Università, ma sono respinti con forza dalla polizia e 60 studenti vengono arrestati. Leader iniziale della rivolta era Mario Capanna, studente di filosofia della Cattolica.
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