mercoledì 24 novembre 2021

MONTE TABOR

PORTA ROMANA E LE SLITTATE DEL PECCATO SUL MONTE TABOR 

Sul lato sinistro della porta, Arco di Porta Romana, all’incirca nel punto ove oggi si trova il centro ricreativo “TermeMilano”, era un tempo un’altura artificiale eretta nel corso del XVIII secolo con sassi e terriccio tolti dai bastioni ormai caduti in disuso. I milanesi la chiamavano arditamente “Monte Tabor”, in riferimento al monte della trasfigurazione di Gesù Cristo. Su quest’altura, che si trovava pressappoco allo stesso livello dei bastioni, venne aperta un’osteria assai amata dai milanesi. Il Porta nella poesia On Funeral (El Miserere) non mancò di ricordarla nei discorsi tenuti da due sacerdoti amanti delle osterie, che fecero rimare la locanda del Monte Tabor con il termine latineggiante “dealbabor”. Scriveva il Porta:
“In seguet fan el nomm
A paricc ostarij
In dove gh’è vin bon, ost galantomm,
e mejor compagnij.
Vun loda l’ostaria de la Nos,
l’olter el Monte – Tabor,
e poeù tracc a dò vos
Domine…asperges me…
Hyssopo,…et super nivem dealbabor”.
Nel primo Ottocento erano molti i milanesi che amavano recarsi all’osteria del Monte Tabor. Si saliva in cima a quella curiosa altura, il cui terreno digradava in una ripida discesa verso la porta monumentale. Il Rovani, nel romanzo Cento anni, ricordava il curioso passatempo cui erano soliti dedicarsi gli abitanti più arditi del quartiere. Difatti la discesa del Monte Tabor serviva magnificamente al gioco delle slitte “alla russa”, un evento che attirò ben presto l’attenzione di molti milanesi i quali finirono per recarsi in Porta Romana al solo fine di assistere o prender parte a questi divertimenti. Alle classiche passeggiate in via Marina o sui ridenti bastioni di Porta Orientale (oggi bastioni di Porta Venezia) i cittadini preferirono ben presto recarsi in Porta Romana…sul Monte Tabor.
Il canonico Luigi Mantovani, il 18 giugno 1818, ricordava 

“Egli era già più di un mese che a fianchi del dazio del Porta Romana nella osteria fu fatta una discesa precipitosa non più di 150 passi, suolata d’asse lisce con alcune fenditure, in cui penetrano alcune piccole rotelle di ferro, su cui trovasi una piccola sediola per una sola persona, o per due, ma l’una seduta in grembo all’altra. Qui intervengono i cittadini a fare le slittate a somiglianza di quelle che si fanno in Russia sul ghiaccio. A questa puerilità concorre per essere spettatrice ed esecutrice una infinità di persone dalla prima alba sino verso la mezzanotte. Non è credibile il concorso di carrozze, di nobiltà, dame, gioventù, vecchi, pagando 25 centesimi all’ingresso da scontarsi o con tre corse o con qualche acqua o bicchier di vino. Non avrei mai creduta la popolazione nostra sì sventata di testa e irriflessiva di correre a turma a questo gioco, o per veder questo spettacolo. L’inventore guadagna di netto ogni giorno un coll’altro L.1.000 di Milano. La polizia ha messo in ogni legge positiva, che non possi più come in passato andare scendendo un uomo con donna seduta in grembo, come finora si è fatto. Chi misuri lo spazio di tempo di tali slittate, in tempo di 7 minuti furono eseguite 32 discese. Finora non si rallenta il concorso”.La piacevolezza dei bastioni così trasformati viene sottolineata anche nelle varie guide della città che venivano pubblicate numerose nell'Ottocento; 

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