mercoledì 24 novembre 2021

I PONTI DELLA CERCHIA INTERNA

 

Quando a Milano la Fossa Interna era funzionante ed i barconi l'attraversavano con ogni tipo di mercanzia i molti punti della città erano presenti numerosi ponti per consentire la continuità del traffico viario, ponti che nel tempo sono sempre più aumentati di numero per adeguarsi alle necessità del traffico sempre più sostenute, prima della copertura nel 1929 erano 24.

Erano di tutte le tipologie, in ferro, in pietra, in legno, misti, stradali, pedonali, passerelle ecc...

Molti di essi consentivano l'ingresso alla città attraverso le Porte o Pusterle.

Quando il Naviglio era un semplice fossato i ponti venivano costruiti in legno, erano ponti levatoi, aprivano e chiudevano le sei porte medievali.

Nella seconda metà del quattrocento, con il prolungamento del Naviglio della Martesana fino alla Cerchia dei Navigli, fuori dalla cerchia, appaiono i primi ponti ad arco in pietra, unico esemplare rimasto è il Ponte delle Gabelle in fondo a via San Marco.

Quando lungo la riva interna del canale crescevano gli spazi destinati alla sosta dei materiali trasportati dall'acqua, sulla riva esterna veniva costruita la strada alzaia del naviglio.

I ponti costruiti in quell'epoca prendevano le caratteristiche della precarietà e con il loro arco si ancoravano saldamente alle sue sponde.

L'unica eccezione, nei primi anni del cinquecentoi, era il progetto del ponte retrattile di Leonardo da Vinci per la residenza del governatore francese di Milano Carlo d'Ambroise. Un ponte di legno composto da piani scorrevoli rappresentata nel Codice Atlantico.

I primi ponti in cotto ad arco vengono costruiti nella seconda metà dell cinquecento, non sulla Cerchia ma per accedere in città superando il Redefossi dalle sei porte storiche Comasina, Nuova, Orientale, Romana, Ticinese e Vercellina, e dalle cinque pusterle, Tosa, Vigentina, Ludovica, Portello e Tenaglia. Ponti con una forte pendenza .

Ubicati in prossimità dei ponti, l'approdo ai magazzini delle sciostre, ai mulini, agli opifici, ai palazzi.


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