Chi non è di Milano (o, in genere lombardo) non è detto che abbia sentito parlare di questa squisitezza: i mondeghili. Si tratta di una specie di polpette che hanno come ingrediente base la carne di manzo avanzata dal bollito che viene tritata o sfilacciata ed impastata con la mollica di pane raffermo fatta ammorbidire nel latte. Si aggiungono poi altri buonissimi ingredienti e il tutto viene fritto nel burro. Nel 2008 i mondeghili hanno ricevuto dal Comune di Milano la De.Co. (Denominazione Comunale), che non è un marchio ma il riconoscimento da parte di un’amministrazione territoriale dell’importanza di un prodotto gastronomico per un territorio o una comunità. Una sorta di segno di appartenenza che, si sa, passa anche dalla cucina.
La parola “mondeghilo” sembra con tutta probabilità provenire da un lascito della dominazione spagnola nel dialetto milanese. Già nel 1839, infatti, nell’opera “Dizionario Milanese-Italiano” del Cherubini se ne trova traccia. Sotto la parola mondeghili si trova scritto: “specie di polpette fatte con carne frusta, pane, uovo e simili ingredienti”. La popolazione castigliana chiamava questa pietanza “albondiga”, derivando a sua volta la parola dall’arabo “al-bunduc” (furono infatti gli arabi ad insegnare agli spagnoli la preparazione delle polpette di carne, appallottolata e fritta). Ebbene, dall’albondiga si arrivò ad “albondeguito” e poi, via via, perché sappiamo che la lingua è come un organismo vivo, che muta costantemente, a “mondeghilo”.
Per la ricetta tradizionale serviranno (ingredienti per 8 persone):
- Avanzi di bollito di manzo (600 grammi);
- Due uova;
- Mollica di rosette di pane (due);
- Latte intero quanto basta per bagnare le molliche;
- prezzemolo tritato;
- sale;
- una noce di burro giallo o chiarificato;
- Buccia grattugiata di due limoni
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