La via fu uno dei principali bersagli della ferocia austriaca durante le sommosse nel marzo 1848. Negli anni dell'Unità d'Italia, precisamente nel 1860, si decise di dedicare a Giuseppe Garibaldi sia la Porta (che divenne Porta Garibaldi) sia la strada (Corso Giuseppe Garibaldi, appunto). La scelta della dedica a Garibaldi fu motivata sia dal patriottismo popolare tipico di tale area sia perché la strada era in direzione Como, dove Garibaldi aveva vinto importanti battaglie. Si dice anche che lo stesso Garibaldi abbia fatto il suo ingresso a Milano da questa via.
Il piano di ricostruzione del 1948/49 e il piano regolatore generale del 1953 prevedevano la demolizione completa degli edifici del corso, da sostituire con una serie di fabbricati, residenziali e terziari, a portico e in posizione più arretrata rispetto agli immobili da sostituire. La strada, allargata fino ad un'ampiezza di 25 metri, avrebbe assunto il ruolo di collegamento principale fra il centro storico e il nuovo centro direzionale. Nel 1972, i lavori per il prolungamento della linea 2 della metropolitana avrebbero dovuto comportare l'esproprio e la scomparsa degli edifici superstiti (fra cui quello del Teatro Fossati), ma l'operazione fu ostacolata da numerose proteste degli abitanti, che portarono a una modifica del progetto allo scopo di preservare i vecchi edifici e all'inclusione di alcuni di questi in un piano di edilizia economica e popolare al fine di promuovere il loro restauro
La via, così come il quartiere circostante, presenta un aspetto popolare. Nonostante l'assenza di prestigiosi palazzi, si possono segnalare: Chiesa di Santa Maria Incoronata: singolare edificio ospitante due chiese. Teatro Fossati: venne fondato dall'imprenditore Carlo Fossati e progettato dall'architetto Fermo Zuccari. Piccolo Teatro: è uno dei principali teatri milanesi, anche noto come Teatro Strehler, voluto da Giorgio Strehler negli anni '80 e '90; Basilica di San Simpliciano: edificata nel secolo IV col nome di Basilica Virginum, poi intitolata a san Simpliciano, di cui contiene il sepolcro. Largo la Foppa: dal milanese foppa, ossia "buca", all'angolo con via della Moscova, dove si trova l'omonima stazione della metropolitana. Il nome foppa venne dato proprio perché un tempo vi era presente un avvallamento. Oggi è un'isola pedonale molto frequentata dalla vita notturna milanese; la Casa degli artisti, costruita nel 1910 dai fratelli Bogani, nel 2007 è stata sgomberata e nel 2015-16 completamente ristrutturata.
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