ha origine antichissima, sicuramente medievale. 
Le Rottole, nel 1870, era una frazione di Milano incastrata letteralmente tra i comuni di Crescenzago, Lambrate e Turro. Un nucleo di poche case che gravitavano attorno ad una piccola e graziosa chiesetta bianca, San Carlo alle Rottole.
La facciata tripartita da lesene è sormontata da un gustoso frontone e da un campaniletto terminante a cono cestile. L’interno era ad una sola navata è arricchito da stucchi e da balaustra di marmi pregiati.
Questo luogo di culto originario del XII secolo, nel 1961 fu sottoposto a vincolo dalla Soprintendenza ai Monumenti, per il suo particolare interesse storico sebbene fosse oramai sconsacrato.
Ma in quegli anni, durante la costruzione dell’attiguo condominio, l’impresa edile decise deliberatamente di abbattere la vecchia chiesa di San Carlo, nonostante fosse a conoscenza del vincolo.
“… fra il 5 ed il 7 ottobre di quest’anno San Carlo alle Rottole è stata rasa fulmineamente al suolo. Sparito tutto in poche diaboliche ore. Tutto buttato via, arte, storia, cultura, quasi pattume e carogna… “ (L’Italia rovinata dagli italiani, a cura di Vittorio Emiliani, Rizzoli, 2009).
L’episodio non passò inosservato e scatenò un’onda di proteste tanto che la questione arrivò anche in Parlamento.
Infatti nella seduta del 6 marzo 1964 alla camera dei Deputati, gli onorevoli Giorno e Biaggi Francantonio, presentarono una interrogazione al ministro della pubblica istruzione, «… per conoscere se intenda intervenire con urgenza contro i distruttori della chiesa di san Carlo alle Rottole in Milano, monumento del XII secolo posto sotto il vincolo della sovrintendenza ai monumenti della Lombardia . Tale distruzione è avvenuta tra il 5 ed il 7 ottobre 1963 per opera di un’impresa costruttrice, in spregio a tutti i divieti ed in offesa alla storia, all’arte e alla cultura milanese… »
I costruttori si difesero sostenendo che la colpa fu del Comune con le sue lungaggini burocratiche. Fu solo parzialmente creduto e gli fu comunque imposto di ricostruire la chiesetta.
Così la piccola chiesa delle Rottole, fu ricostruita nel 1966 con parte delle macerie che erano rimaste accumulate in loco, sotto la direzione dell’arch. Liliana Grassi che già aveva partecipato al restauro dell’ex ospedale Maggiore di Milano del Filarete, colpito dai bombardamenti, e del suo successivo adattamento a nuova sede dell’Università degli Studi di Milano.
La nuova struttura, esternamente simile alla precedente, non fu mai utilizzata per funzioni religiose; naturalmente gli interni, pensati per nuovi utilizzi, non furono ricostruiti come l’originale.
La “nuova chiesa” per un breve periodo venne utilizzata come studio di ingegneria e poi come esercizio commerciale. Da almeno una decina d’anni presenta un triste e brutto cartello VENDESI. Per non contare le innumerevoli scritte degli imbrattamuri che la stanno completamente devastando.
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