lunedì 1 novembre 2021

CASCINA CUCCAGNA

La storia inizia nel 1695 quando, fuori dalle mura di Milano, in zona Porta Romana, i padri Fatebenefratelli costruirono una cascina per produrre erbe officinali per l’Ospedale Maggiore. Si chiamava in origine Cascina Torchio, ma ereditò il nome di Cascina Cuccagna da una vicina cascina, abbattuta verso il 1920 per realizzare i viali della Circonvallazione.
La cascina del Torchio compare già in una mappa del 1600 che la individua nei pressi di Porta Ludovica. Sembra che questa collocazione sbagliata sia da imputare ad un errore del tipografo piuttosto che ad un caso di omonimia. Troviamo un’altra traccia della sua storia in un atto del 1750 dove viene nominata una Cassina del Torchio.
Il tempo trascorre e la famiglia Galli continua con la sua attività portando avanti anche un commercio di spezie e coloniali. L’arrivo della Seconda Guerra Mondiale porta i Galli a cedere la proprietà alla famiglia Rosati. E’ proprio in questo atto notarile che ha origine la confusione di cui accennavamo all’inizio del nostro articolo: la proprietà è citata come Cascina Torchio situata nella Strada della Cuccagna che altro non era che il nome attribuito, all’inizio del ‘900, alla strada che portava all’omonima cascina.
La sua struttura nei secoli si era ampliata, e all’interno della sua cinta in mattoni crescevano ortaggi, lavoravano artigiani, abitavano famiglie e prosperava un’osteria. La città fece in fretta a rosicchiare i vasti campi che circondavano la zona fuori Porta Romana. E infatti via Muratori, da via di campagna che era, cambiò in breve, divenendo appendice cittadina, luogo di palazzi, di traffico, poi di supermercati con annessi parcheggi multipiano. I condomini crescevano tutt’intorno a questa cascina, che rimase l’unico spazio verde della zona. Ma era un verde un po’ malandato.
Nel 1984 la cascina diviene proprietà del demanio comunale di Milano, ma senza manutenzione, a metà degli anni Novanta, viene dichiarata inagibile e sgomberata. Sarà alla fine degli anni Novanta che un gruppo di abitanti della zona fonda la Cooperativa Cuccagna, per progettare una nuova vita negli spazi della cascina, e iniziare a pianificare il restauro dei fabbricati. Quando il Comune lanciò un bando ventennale per l’assegnazione in uso della cascina, la cooperativa e altri soggetti sociali si unirono in un unico Consorzio Cascina Cuccagna, che riuscì a ottenere l’assegnazione, e iniziò i piani di recupero.
Da allora, si svolgono numerose attività. Corsi, mercatini, lezioni, incontri con i bambini, gite fuoriporta, incontri e presentazioni di libri (qui ad esempio un nostro precedente resoconto), esposizioni si sono succedute con un ritmo crescente, di pari passo ai restauri delle opere murarie e degli orti-giardini. Piano piano, questo antico angolo verde sommerso dalle erbacce, ha riguadagnato per gli abitanti del quartiere e per tutta la città lo status di luogo di incontro, di dialogo, di apprendimento.

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