"Renzo s’abbatteva appunto a passare per una delle parti più squallide e più desolate: quella crociata di strade che si chiamava il carrobio di porta Nuova. (C’era allora una croce nel mezzo, e, dirimpetto ad essa, accanto a dove ora è san Francesco di Paola, una vecchia chiesa col titolo di sant’Anastasia). Tanta era stata in quel vicinato la furia del contagio, e il fetor de’ cadaveri lasciati lì che i pochi rimasti vivi erano stati costretti a sgomberare: sicché, alla mestizia che dava al passeggiero quell’aspetto di solitudine e d’abbandono, s’aggiungeva l’orrore e lo schifo delle tracce e degli avanzi della recente abitazione."
Il momento storico in cui è immersa la vicenda di questo famoso passo dei Promessi Sposi in cui Renzo osserva turbato l’abbandono e la desolazione provocate dalla peste del 1630, coincide proprio con uno dei momenti più terribili vissuti dai Romiti di Paola: quando, dopo aver ottenuto il permesso e con tanto zelo aver ricostruito la chiesa di Sant’Anastasia, in seguito all’incendio del 1623 che la distrusse completamente, furono costretti ad abbandonarla e tornare a Santa Maria alla Fontana, fuori Porta Comasina, in seguito all’epidemia che imperversava nella città.
Fu con molta tenacia, in tempi lunghissimi, che i frati riuscirono a costruire la loro chiesa, travolti da molte vicende, anche amare, che più di una volta sembravano togliere la speranza. La loro è una storia d’integrazione.
Sono tanti i luoghi d’intesse storico e artistico dove il visitatore può perdersi fra quadri, statue e opere d’arte di valore inestimabile. Tanti angoli e luoghi dimenticati senza particolare valore artistico, ma in grado di regalare la strana sensazione di essere tornato indietro nel tempo, dove le lancette dell’orologio hanno smesso di girare e sotto la patina di oblio che li ammanta, è possibile coglierne tracce.
martedì 30 novembre 2021
CARROBBIO DI PORTA NUOVA
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