Aveva un ingresso chiuso da un cancello sia su viale Sarca, proprio di fronte a via Bignami, sia dove c’è tutt’ora il cancello su via Sesto San Giovanni.
Nei 200.000 metri quadri dei nuovi stabilimenti, alla Bicocca, la Breda produceva sopratutto carrozze ferroviarie, locomotive elettriche e a vapore, caldaie, macchine agricole e utensili a cui, durante il primo conflitto mondiale, si aggiunge la fabbricazione di aerei, proiettili e altri prodotti di impiego bellico. Tra questi stabilimenti c’è anche Pirelli HangarBicocca, allora diviso in corpi di fabbrica diversi per tipologia, origine ed estensione. Lo “Shed”, per esempio, edificio tipicamente industriale realizzato con mattoni a vista, di altezza ridotta, con tetti a doppio spiovente e ampi lucernari, è già riconoscibile nelle immagini risalenti alla prima metà degli anni Venti ed è luogo di produzione di componenti per locomotive e macchine agricole.
Nel 1955 la Breda Elettromeccanica e Locomotiveespande i propri spazi con l’aggiunta di un edificio cubico voltato a botte che oggi presso Pirelli HangarBicocca è lo spazio espositivo chiamato “Cubo”. Il monumentale fabbricato che unisce lo Shed al Cubo, oggi chiamato “Navate”, viene eretto tra il 1963 e il 1965 per essere destinato al reparto trasformatori. Qui avveniva il montaggio e la prova di macchine elettriche di grande potenza.
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