domenica 31 ottobre 2021

TEATRO TRIANON

 TEATRO TRIANON-MEDIOLANUM 

Il Trianon nacque nel 1903. Il teatro, diretto da Alfredo Bracchi e Arturo Boccassini, fu un esempio di liberty architettonico applicato in campo teatrale. Inizialmente era un caffè – concerto all'interno dell'Albergo del Corso, in corso Vittorio Emanuele, a fianco della Galleria Tre Arti. Il Trianon era a piano terra e si integrava con una sala sotterranea, il Pavillon dorè, in cui, dopo lo spettacolo, si ritrovavano gli spettatori per bere qualcosa in compagnia, attratti anche dall'idea di ammirare e conoscere da vicino le ballerine applaudite in palcoscenico. Una novità strutturale del teatro, che poteva contenere circa mille persone, era la balconata.
La programmazione del Trianon era basata sul teatro- varietà (anche se d'estate funzionava il Trianongiardino che ospitava Compagnie di prosa). Il teatro divenne presto uno dei ritrovi più alla moda, avvalendosi degli elogi dei futuristi capeggiati da Marinetti e dei nostalgici della "belle epoque".
Il suo palcoscenico fu calcato da presenze artistiche importanti. Nel 1908 Ettore Petrolini, di ritorno dall' America del Sud dove era andato a cercare quella fortuna che non riusciva a trovare in Italia, fece la sua presenza al Trianon.
É qui che è nata, quasi per scherzo, la più famosa canzone di Giovanni D'Anzi "La Madonnina". Tra il 1937 e il 1941, D'Anzi suonava il pianoforte al Pavillon dorè e, nel finale di uno spettacolo romano partenopeo, inserì quella canzone come finale a sorpresa.
Nel 1938 il teatro cambiò nome. Dopo varie discussione fra i direttori Bracchi e Boccassini e il federale fascista di Milano che non avrebbe apprezzato appellativi stranieri, si scelse il nome Mediolanum. Il Mediolanum, nella tradizione del passato, incentrava la sua programmazione sul varietà: tra i nomi più celebri ricordiamo Walter Chiari, Marisa Maresca, Ugo Tognazzi, Gino Bramieri, Raffaele Pisu, Wanda Osiris e Rascel. Oltre al varietà, il Mediolanum ospitava commedie di origine partenopea (autori e interpreti). Tra le più significative spiccano Napoli Milionaria, Quei Fantasmi e Filomena Marturano interpretata da Titina De Filippo. Presto venne riconvertito a cinematografo. 
Poi, purtroppo, vennero le terribili bombe del 1943, che devastarono pesantemente l'intera zona, rendendo inagibili quasi tutti i palazzi. Tant'è che dopo la guerra, il Mediolanum riaprì i battenti, pur in un edificio semi diroccato e alquanto spettrale, come si vede da questa foto dei primi anni cinquanta.
Nel 1954 il teatro venne demolito, "nella febbre di cose nuove", come recita l'opera di Manzella e Pozzi, facendoci intuire il travolgente processo di industrializzazione e modernizzazione che, negli anni a venire, avrebbe coinvolto Milano e non solo. Sempre in quell'anno, a ricordare gli antichi albori, la piccola sala del Pavillon dorè riprese il nome di Trianon con la funzione di sala da ballo e night club fino al 1985.

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