mercoledì 6 ottobre 2021

ORATORIO SAN LEONARDO

Oratorio di San Leonardo Piantina 1678

Si trattava di una chiesetta in mattoni della quale rimane la parete absidale sul fianco del palazzo al civico 13. Vi era anche una pala d’altare realizzata nel 1494 dai due discepoli di Leonardo, Giovanni Antonio Boltraffio e Marco d’Oggiono (oggi conservata a Berlino). La chiesa successivamente assunse anche il nome di Santa Liberata nell’anno 1573.

Costruita a ridosso di San Giovanni sul Muro dall'arcivescovo di Benevento  su progetto dell'architetto Lazzaro Palazzi. Tuttavia il Torre nel suo Ritratto di Milano del 1714 asserisce che il progetto fosse del Bramante; l'informazione viene poi evidentemente ripresa dal Latuada nella sua Descrizione di Milano del 1737, e poi dal Giulini nel 1760.

Nel 1491 i fratelli dell'arcivescovo Griffi -che era nel frattempo morto nel 1485 a Roma- commissionarono ai pittori leonardeschi Giovanni Antonio Boltraffio e Marco d'Oggiono una pala per l'altare maggiore che fu consegnata dai due artisti nel 1494. Di questa pala rimane soltanto il pannello centrale, un olio su tavola di 230 x 183 centimetri, raffigurante la Resurrezione di Cristo tra i santi Leonardo e Lucia, attualmente conservata a Berlino presso lo Staatliche Museen Gemäldegalerie. Lo stesso dipinto viene invece descritto dal Torre Cristo glorioso ascendendo i Cieli e genuflessi in due lati gli Santi Leonardo e Lucia e lo attribuisce al Bramantino, allievo del Bramante; il Latuada, invece, titola l'opera Ascensione di Gesù Cristo al Cielo, con genuflessi a lato li due Santi Leonardo e Liberata sempre attribuendolo al Bramantino. Come si vede il Latuada preferisce vedere nella santa che affianca San Leonardo la Liberata alla quale l'oratorio era dedicato ai suoi giorni al posto della Lucia riconosciuta dal Torre.muri superstiti in via Giovanni Sul Muro civico 15

Sempre il Latuada riferisce infatti che l'oratorio cambiò dedica in "Santa Liberata" nel 1573 allorquando il cardinale Carlo Borromeo vi trasferì la Confraternita di Santa Liberata fino ad allora ospitata nella vicina chiesa di San Vittore al Teatro.

I fratelli della Confraternita posero probabilmente in atto una pulizia e restauro dell'oratorio dato che il Latuada poteva leggere, sul fronte della chiesa, un distico che recitava:

«Quod Griffus statuit moriens Leonardus in Urbe,
Ecce pii Fratres hoc posuere Sacrum»

Nell'anno 1733 tutto l'interno della chiesa di Santa Liberata viene abbellito con "marmi lisci con arabeschi messi ad oro" e affrescata da Ferdinando Porta con due "Virtù di Santa Liberata", "Santa Liberata inginocchiata ai piedi di Maria Vergine" e un quarto affresco posizionato sopra la porta che illustra "San Carlo prostrato innanzi a Gesù Crocifisso".

Dell'oratorio di San Leonardo restano solo alcuni avanzi della parete sinistra inglobati nel palazzo di via S. Giovanni sul Muro numero 13.


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