Il naviglio Vettabbia, subito dopo il ponte di via Ripamonti nei pressi della fondazione Prada, si biforca in due rami, di cui quello di destra va ad alimentare l'antico mulino, che per questo motivo è anche chiamato mulino Vettabbia, alla sua destra, dopo l'attraversamento del mulino, i due rami si ricongiungono addentrandosi nel Vigentino. L'abbondanza di acqua e fontanili ancora presenti rende molto rigoglioso tutto il verde della zona di Via Ripamonti.
Il mulino a ruota, risale al XVII secolo e compare già nel Catasto Teresiano del 1756, degli 11 che operavano lungo il Naviglio Vettabbia, utilizzato per la macinazione del frumento e del granoturco.
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