domenica 31 ottobre 2021

CHIESA DI SANTA TERESA AL PORTELLO

Il Tempio di Santa Teresa del Bambin Gesù, pur essendo annesso al Convento di clausura delle Monache delle Carmelitane Scalze, è una chiesa che si affaccia su Via Marcantonio Colonna.

Il convento è una Congregazione di stretta clausura la cui attività principale è la preghiera. Un’alta parete impreziosita da un ricamo, come fosse un candido pizzo, cela il complesso del convento: un giardino, gli orti e le abitazioni delle monache.

Le vicende delle Carmelitane Scalze sono strettamente legate alla storia del monastero e del convento dei Carmelitani Scalzi, oggi entrambi scomparsi e situati originariamente in via della Moscova, in pieno centro città dove si trova la Mediateca di S. Teresa.

Solo nel 1925 si rivedranno a Milano le Figlie di Santa Teresa. Per i primi quattro anni le Monache si stabilirono nella antica Villa del Restocco (Bande Nere) in attesa della ultimazione del nuovo Monastero in costruzione di Via Colonna al Portello.

La fondazione di questa Chiesa è stata resa possibile grazie alla nobildonna siciliana principessa Maria Paternò che, dopo venticinque anni di matrimonio, divenne suora carmelitana. Nel 1923 la monaca carmelitana Teresa di Gesù Bambino era stata proclamata beata e la sua canonizzazione giunse nel 1925. Fu così proprio in quell’anno che cominciò, grazie alla principessa Paternò, la costruzione della Chiesa e del Monastero annesso. L’edificazione del Monastero ebbe inizio il 30 settembre 1925. Si tratta della prima Chiesa in Italia dedicata a questa Santa: pur essendo annessa ad un convento non ha le dimensioni di una cappella, come avviene solitamente, ma presenta grandi dimensioni ed una ricchezza artistica notevole. Venne progettata dalla principessa Paternò stessa che la disegnò nei minimi particolari, sia per quanto riguarda la pianta che gli schizzi di tutti i dipinti e le decorazioni interne. Nonostante l’ingente patrimonio messo a disposizione della nobildonna, fu necessario raccogliere ulteriori fondi per completare la costruzione dell’edificio: essa stessa riuscì a raccogliere donazioni in tutta Italia che permisero la realizzazione del progetto e, ancora oggi, il 30 settembre di ogni anno viene celebrata una messa a suffragio dei suoi benefattori. La Comunità delle carmelitane vi si trasferì definitivamente il 16 settembre 1929 e il 3 ottobre il Cardinale Schuster vi stabilì la clausura.

Il Cardinale Schuster era rimasto colpito da questa Chiesa e, mentre era in visita alla parrocchia della Cagnola (non lontana dal sito), la definì “bella come un gingillo” volendo sottolineare come ogni particolare fosse stato curato nei minimi dettagli.

Nel 1940, all’inizio della guerra, la Chiesa non era del tutto completata: mancava ancora il pavimento. Quando il 20 ottobre 1944 ci fu il bombardamento sulla città, gli stessi aerei sorvolarono la zona dove sorgeva la Chiesa ed alcune bombe distrussero un angolo del Monastero e in parte il lato sinistro della Chiesa. Le monache vennero sfollate per ragioni di sicurezza. Negli anni ’50 si decise di ricostruire le parti distrutte e di realizzare il pavimento. In questo periodo la Chiesa divenne Parrocchia, perché la popolazione della zona iniziava ad aumentare e, in attesa che la costruzione della vicina Chiesa di Sant’Ildefonso terminasse, dovette accogliere i suoi fedeli per quattro anni. 

Nel 1979, la Chiesa dovette affrontare i cambiamenti imposti dal Concilio Vaticano II, in particolare fu necessario lo spostamento dell’altare che doveva essere girato verso i fedeli; i lavori furono affidati alla scuola Beato Angelico: si cercò di conservare le strutture esistenti recuperando tutti i materiali originali, e cambiando solo lo stretto necessario senza rovinare la bellezza della Chiesa.



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