mercoledì 13 ottobre 2021

CASCINETTA BOSSI

 

I Bossi coltivano verdure da molte generazioni. Molti sono i gruppi originati dallo stesso “ceppo” famigliare. Imparentati tra loro, li troviamo infatti presenti anche in altre cascine, a ricoprire sempre il ruolo di “ortolani”. Siro, capostipite del ramo dei Bossi di Via Cusago, compera questa azienda con 250 pertiche (circa 16 ettari) nel 1920. Con l’andare del tempo, nella conduzione gli subentrano i figli Attilio e Michele; adesso ci sono i nipoti. Tutti gli ortolani della zona di Baggio erano conosciuti per la qualità dei loro prodotti, che spesso venivano richiesti da altre città maggiori come Torino o addirittura dalla Svizzera. Molte le varietà coltivate, in modo particolare: zucchine, fagiolini (cornitt), fragole, le cipolle rosse dolci di Milano e la cicoria invernale. L’alto livello qualitativo è stato ottenuto grazie ad una selezione continua delle sementi, fatta in azienda, anno dopo anno. Spesso per soddisfare il mercato era necessario prendere in affitto pezzi di terra anche da altre aziende prettamente agricole. I Bossi utilizzavano allo scopo alcuni campi della cascina Assiano e della cascina Castelletto di Settimo Milanese. I campi venivano resi disponibili agli ortolani in luglio, al termine della raccolta del grano. Raccolta la paglia e la stoppia, i campi venivano irrigati per ammorbidirne la cotica rinsecchita dalla calura estiva, quindi si procedeva all’aratura, alla semina o alla messa a dimora delle piantine, in particolare verze e cicoria d’inverno.

Angelo Bossi è il nipote del capostipite. Oltre avere un sincero amore per la Terra, ha la passione per le trattrici d’epoca. Possiede un bellissimo Steyr 180 bicilindrico degli anni cinquanta che ha restaurato egli stesso e reso perfettamente funzionante, un vero gioiello della meccanica agraria. Un tempo lo Steyr era la trattrice più richiesta dagli ortolani perché non molto ingombrante, con una notevole forza di trazione grazie al peso di 20 quintali ed una buona velocità in strada; poteva infatti raggiungere i 40 chilometri orari.. Questa prodigiosa macchina era quindi ideale in ortaglia sia per svolgere con precisione il lavoro negli appezzamenti coltivati (i proeus) che per trasportare con una certa velocità i carri di verdura all’ortomercato di Milano. Adesso dalle parti di Via Cusago di terra da coltivare n’è rimasta ben poca, dapprima la costruzione della tangenziale e dei suoi svincoli, poi il continuo inurbamento ed infine l’importazione degli ortaggi da altre regioni sono state le cause del declino di queste aziende. Una volta molto numerose nella cintura milanese, adesso di aziende orticole ce ne sono rimaste pochissime, si contano sulle dita di una mano. Altri ortolani della zona di Baggio sono stati i Sala che abitano all’Isola Sant’Agnese in fondo a Via Cusago, nel lembo del territorio di Settimo Milanese; i Saita residenti in Via Seguro, al Villaggio Cavour; i Sisti che abitavano alla cascina Maccaferro.. 


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