Il palazzo, di antica origine e posseduto dai Visconti, deve il suo aspetto neoclassico odierno ai rifacimento ottocenteschi di Luigi Clerichetti.
La facciata esterna si presenta con un piano terra in bugnato: al centro del fronte è posizionato il portale sormontato dal balcone. Ai piani superiori non viene riproposta la decorazione a bugnato, tuttavia al primo piano le finestre sono decorate da timpani triangolari, mentre all'ultimo piano tale decorazione non viene ripresa a favore di finestre con cornici più sobrie. Il cortile interno è definito da un porticato con colonne binate di ordine tuscanico che reggono archi a tutto sesto, soluzione molto diffusa nel neoclassicismo lombardo
Nella sua forma attuale il palazzo è nella veste tardo neoclassica datale dall’architetto Luigi Clericetti attorno alla metà del XIX secolo, ma le prime notizie risalgono al 1576 quando il palazzo era abitato da Ercole II Malaspina. All'inizio del XVII secolo subentrano i conti Scaramuzza-Visconti. Nel 1755 diventano proprietari gli Anguissola, poi i Cavazzi della Somaglia, poi i marchesi Pallavicino. Come altri palazzi di via Borgonuovo appartenne successivamente alla famiglia Perego, il cui capostipite Gaetano Perego aveva acquistato case e terreni dai monasteri degli Umiliati. Ai Perego la casa rimase fino al 1877, poi passò ai Valerio. Gli interni furono devastati dagli incendi nel 1943. All’edificio è annesso un giardino oggi sottoposto a vincolo.
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