Il nome, che in milanese vuol dire cantone freddo, deriva dal fatto che in questo posto il sole non batteva quasi mai. Per questo motivo questo edificio era spesso utilizzato per la stagionatura dei formaggi.
Anche la storica gastronomia milanese PEC, fondata nel 1883 a Milano da Francesco Peck, salumiere boemo di Praga, utilizzava questo edificio per stagionare i propri formaggi.
Questo edificio che si affaccia sul Naviglio, originariamente era una sciostra, ovvero una sorta di magazzino situato accanto ai Navigli, (dal latino “sub strata” cioè sottostrada), il tipico magazzino milanese costruito al livello delle acque del Naviglio che veniva usato come deposito di legna e carbone, che rendeva più facile lo scaricamento delle merci dai barconi.
Successivamente venne acquistato dal milanese Pietro Moscati (1739-1824). Il Moscati era il medico di Napoleone, che aveva ben due case sul Naviglio Martesana: la prima nobiliare acquistata nel 1799 a Concesa e la seconda abitazione civile acquistata nel 1819 a Gorla, proprio nel cantun frecc.
Dopo il passaggio di proprietà agli eredi del Moscati, la casa del Cantun Frecc passò a Giovanni Barioli, che, nel 1850, fece richiesta di modificare la sponda destra della Martesana per avere una maggiore presa d’acqua da usare per scopi irrigui.. Il nuovo proprietario destinò l’edificio a più usi: fabbricato per azienda rurale, casa di villeggiatura, filanda di seta.
Nel 1875 la ditta Mazzucchelli Maria maritata Brambilla vi impiantò una cardatura di cascami di seta. Solo in un secondo tempo, nel 1879, fu smantellato e trasformato in una casa civile con giardino.
Nel 1892 fu in parte venduto e adibito a caserma dei R.R. Carabinieri; l’altra parte invece rimase come giardino.
Qui nel 1913 il Brambilla acquistò un terreno limitrofo e vi costruì un edificio che adibì a casa con botteghe e ristorante, chiamato “Ristorante Bologna”; che rimase in attività fino al 1927, mentre la caserma andò totalmente distrutta durante l’incursione aerea del 20 ottobre 1944.
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