domenica 26 settembre 2021

QUARTO OGGIARO

Quarto Oggiaro (in milanese Quart Oggiee,) è un quartiere di Milano situato a nord-ovest della città, facente parte del municipio 8.

 I primi insediamenti nella zona risalgono al XIII secolo attorno alla chiesa sei SS. Martiri Nazaro e Celso. Intorno a tale struttura religiosa sorgono infatti le prime abitazioni e, a seguire, villa Scheibler e villa Caimi. 

Nel 1346 nasce il cosidetto “Corpo Santo” di Quarto Oggiaro, chiamato anche Quarto Ulgerio (in milanese Quarto Ugiè), con la strada da Bolà (Bollate). 

Il nome di Quarto Oggiaro deriva da Quarto Uglerio: la parola Quarto fa palesemente riferimento alla distanza di quattro miglia romane dal centro di Milano, è il riferimento alla pietra miliare. Sull’origine etimologica di “Oggiaro” esistono due ipotesi: la prima sostiene che Ulgerio fosse una variazione di Oggiaro, in onore del primo abitante del quartiere, la seconda invece si fonda sul progressivo mutamento fonetico da Ulgerio – Oggerio – Oggiaro, in tempi non documentati. Da Ad Quartum, nome latino di Quarto Oggiaro, passava la Via Mediolanum-Bilitio, che metteva in comunicazione Mediolanum (Milano) con Luganum (Lugano) passando da Varisium (Varese).


Un tempo comunità autonoma, divenne la frazione orientale del comune di Musocco in seguito alle riforme amministrative volute dall'imperatrice Maria Teresa negli anni cinquanta del Settecento. La trasformazione da Uglerio a Oggiaro è riscontrabile sulle mappe del 1872.

Nascono successivamente i primi agglomerati vicini: Vialba a nord, Affori a est, Villapizzone a sud e Musocco a ovest. Tra questi borghi ci sono alcune cascine e il fiume Putiga che attraversa le enormi distese di campi coltivati a viti per vino. Nel 1753 Quarto Oggiaro si aggrega al Comune di Musocco e, cento anni dopo, insieme a Vialba, conta 1.097 abitanti. Nel 1869, con a capo Musocco, si associano Garegnano, Boldinasco, Villapizzone, Cassina Triulza e Roserio. Si forma così un agglomerato urbano di circa 4.000 abitanti.
Sempre grazie all’agricoltura, molto fiorente nella zona, il numero degli abitanti cresce rapidamente fino a raggiungere, nel 1921, quota 15.422. Nel 1923 il Comune di Musocco viene aggregato al Comune di Milano. Alla fine degli anni ’40 si sviluppa una forte immigrazione proveniente dal Sud Italia e, a seguire, un’altra consistente immigrazione dall’estero, creando una elevata richiesta di abitazioni nella zona (nella figura qui sotto si può vedere come 60 anni fa, il territorio fosse ancora una terra in gran parte suddivisa in vasti appezzamenti coltivati). Dal 1954 si avvia quindi un processo di intensa urbanizzazione della zona e nascono così le prime case popolari.

Quarto Oggiaro confina con:

Il quartiere è separato dal comune di Novate Milanese dall'antico territorio municipale di Vialba che vi si interpone.

La ferrovia Nord Milano - Saronno lungo il tratto tra le stazioni di Milano Bovisa e Milano Quarto Oggiaro divide Quarto Oggiaro dalla zona 9.

Nell'odierna suddivisione delle statistiche per il calcolo della popolazione, si ritiene l'asse via Eritrea - via Lessona come la via di demarcazione tra Quarto Oggiaro e Vialba, di fatto i numeri pari di queste vie appartengono a Quarto Oggiaro e i numeri dispari al quartiere Vialba. Il nucleo originario di Quarto Oggiaro giace lungo l'asse di via Aldini dalla parte del quartiere ora ritenuto il centro di Quarto Oggiaro. Nulla vieta di riferirsi a quella parte e fino al confine con la Villa Scheibler con il nome originario, Quarto Oggiaro.

Villa Scheibler, l'antica dimora di caccia con il suo Parco, si trova anche storicamente in Vialba. La relazione tra i due quartieri è molto forte: entrambi si estendono dal ponte di via Palizzi fino all'estrema periferia nord-ovest di Milano. La parte di Vialba confinante con Quarto Oggiaro ha avuto lo stesso piano di sviluppo urbanistico di edilizia popolare e spesso viene ritenuto come parte integrante di Quarto Oggiaro. I vecchi borghi divenuti quartieri con agglomerati urbani continui sono solo parzialmente distinguibili, la divisione tra aree è spesso assente e il confine virtuale tra le vecchie zone diventa di frequente la mezzaria di una via di grandi dimensioni.

A partire dal 1757 Quarto Oggiaro, o Quarto Uglerio, faceva parte del comune di Musocco ed era un gruppo di case e cascine intorno alla Villa Caimi-Finoli, una villa patrizia collegata alla più grande Villa Scheibler e alla chiesa dei Santi Nazario e Celso costruita alla fine del Settecento. Lo sviluppo era attorno all'attuale via Aldini.

Il comune di Musocco di cui Quarto Oggiaro faceva parte così come l'adiacente località di Vialba rimase autonomo fino al 1923, quando fu incluso in Milano.

Sul finire degli anni quaranta si sviluppò una grande immigrazione dal Sud verso i grandi centri industriali del Nord in cerca di lavoro e le aree di Milano incolte, come quella di Quarto Oggiaro, divennero il luogo per soddisfare il grande incremento demografico della città.

Quarto Oggiaro, come lo vediamo oggi, nacque negli anni cinquanta: nel 1954 furono realizzate le prime case popolari, e grazie agli sviluppi seguenti, in breve tempo questa zona divenne uno dei più grandi quartieri di edilizia popolare di Milano. Il quartiere si è ampliato attraverso una serie di lotti di costruzioni, soprattutto negli anni sessanta, diventando un grande quartiere-dormitorio; occorsero molti anni prima che gli abitanti della zona potessero godere dei servizi essenziali. Il quartiere ha sempre ospitato numerosi immigrati, prima dalle regioni meridionali, successivamente extracomunitari.

Il quartiere con il modello urbanistico pianificato di sole case popolari, i problemi connessi al tentativo di integrazione sociale e economico dei suoi nuovi abitanti nella città, la gestione dello spaccio della droga da parte di alcune famiglie anche con fatti di sangue, lo ha fatto più volte balzare agli onori della cronaca come un ambiente di difficile vivibilità, dimenticando talvolta gli immensi sforzi compiuti dagli abitanti e dalle associazioni per una sostenibilità sociale e ambientale del quartiere. Le immagini dei caseggiati e casermoni di via Pascarella, via De Pisis sono state prese dai media come simbolo dello sviluppo urbanistico e sociale di Milano degli anni '50 e '60. Commercialmente la zona si sviluppa in via De Roberto con numerosi negozi, in via Fratelli Antona Traversi con il Mercato Comunale e intorno all'incrocio tra le vie Lessona ed Amoretti.

Diversa la sorte della parte sud del quartiere, al confine con il quartiere Villapizzone: la vicinanza con la ferrovia dello stato e la Stazione di Milano Certosa rese l'area sfruttabile dal punto di vista industriale. L'azienda di carburanti Fina acquistò l'area nel 1926 facendone un grande deposito di stoccaggio per gli oli, trasportabili attraverso la ferrovia.

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