giovedì 9 settembre 2021

MONASTERO DI SANTA MARIA MADDALENA AL CERCHIO

PALAZZO UCCELLI DI NEMI e il chiostro “nascosto”

Nella centrale via Cappuccio, alle spalle dell’Università Cattolica e nell’affascinante zona delle Cinque Vie, un palazzo ora privato nasconde un gioiello del '400.

In realtà si tratta di un chiostro ed è tutto quello che rimane del Monastero di Santa Maria Maddalena al Cerchio. La via era anticamente chiamata “contrada dei nobili di porta Vercellina” e successivamente “contrada del Cappuccio” per la presenza della chiesa di Santa Maria ad Virginum, nota come monastero del Cappuccio a indicare le suore che indossavano un cappuccio al posto del velo. 

Nasce sulle rovine del circo romano e oggi è l’unica testimonianza rimasta del monastero: uno dei luoghi più suggestivi e segreti in città, racchiuso come un gioiello prezioso nel palazzo di Casa Ucelli di Nemi. Carla e Guido Ucelli, coppia di grande cultura che fondò il Museo nazionale della Scienza e della tecnologia di Milano e punto di riferimento per artisti, architetti, industriali dell’epoca, lo acquistarono nel 1914.

Apparteneva ad alcune monache umiliate, seguaci, secondo la tradizione, della moglie di uno dei fondatori dell’Ordine. Era già presente, secondo le cronache, durante il sacco ad opera del Barbarossa, che benevolmente ne risparmia la distruzione. Secondo lo storico Latuada pare che fosse stato edificato sui terreni di certa famiglia Mosca, dove molte donne avevano preso il monacato nello stesso cenobio. Le religiose mantennero l’abito e la regola umiliata anche dopo la scomparsa dell’ordine (nel 1571), e le file delle monache furono nel tempo rimpolpate grazie all’accorpamento di altri conventi femminili soppressi dalla Controriforma.
 Nel 1616 la chiesa (oggi scomparsa) accoglie, secondo testimonianze storiche, un Noli me tangere di Fede Galizia (oggi a Brera).

L’intero complesso viene chiuso e soppresso definitivamente dalle truppe napoleoniche nel 1810. Ancora agli inizi del XX sec., era circondato da vaste aree a verde nel quadrante Via Cappuccio/Lanzone, successivamente divenuti i giardini delle proprietà Verga-Cornaggia, ex-Panigarola, Visconti Abbiate, Marietti, Luini, Uccelli di Nemi, Radice Fossati, ex Cornaggia ed altri.

Rimane oggi solo il chiostro quattrocentesco, che è stato più volte in pericolo di scomparire, chiuso fra i palazzi che vi si edificavano via via intorno. Fu l’ing. Guido Ucelli di Nemi, nel 1915 che si incarica del recupero: con estremo rispetto ne faceva il centro della propria abitazione di Via Cappuccio. Il chiostro si presenta con un doppio ordine di portici: al piano terreno colonne di pietra portano archi a tutto sesto. Al primo piano le aperture si propongono attraverso le colonnine del loggiato reggenti un architrave ligneo e la falda di tetto. I sottotetti, seppur in stile, sono chiaramente frutto della ristrutturazione novecentesca voluta dall’ing. Ucelli di Nemi. Al centro del chiostro, la vera di un pozzo.

Purtroppo o per fortuna, non è sempre aperto al pubblico ma si può visitare grazie ai tour guidati di associazioni culturali, come Città Nascosta Milano, oppure in occasioni particolari come l’appuntamento annuale Cortili Aperti di Associazione Dimore Storiche Italiane.

https://www.cittanascostamilano.it/milano/

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