sabato 4 settembre 2021

CINEMA ORCHIDEA

 


Nel 1909 – secondo la guida Savallo di Milano e Provincia - in via Terraggio 1 è già presente il cinema Verdi. La sala viene ricavata dalla mensa di un convento preesistente, con una platea di 200 posti, poi ridotti a 150. Il locale offre spettacoli cinematografici per almeno un decennio.

Intorno al 1919, al medesimo numero civico, quasi all’angolo con corso Magenta, la sala si trasforma nel cinema Goriziaacquisendo il nome della città friulana di cui si è molto parlato durante gli anni della grande guerra e che è definitivamente passata all’Italia nel 1918.
Si tratta di una sala popolare, dotata di sola platea, classificabile tra le sale “rionali” frequentate esclusivamente dagli abitanti del quartiere: la programmazione non viene riportata sui quotidiani milanesi e la promozione avviene attraverso l’affissione di manifesti.
La programmazione è di terza visione, principalmente incentrata su commedie italiane o film d’avventura.

Il soffitto a volta e un muro esterno farebbero pensare che il locale possa essere stato ricavato da una preesistente cappella o chiesetta
In seguito ai lavori del dopoguerra, intorno al 1950 l’indirizzo cambierà in via Terraggio 3. Si tratta di una sala di seconda visione. Nei primi anni cinquanta il cinema effettua anche proiezioni all’aperto; vista la struttura dell’edificio - su più piani e priva di un tetto apribile - si ipotizza che queste avvengano nel cortile interno dell’edificio. La programmazione, soprattutto a partire dal 1950,  è costituita principalmente da pellicole americane, commedie o film d’avventura.
Nel 1957 la gestione del cinema viene presa in carico dal signor Francesco Pellicani, che la manterrà fino alla fine degli anni Ottanta. Nel 1960 la svolta: la sala passa da una programmazione di film per grandi platee, ad una incentrata sul film d’autore.
A partire dalla seconda metà del 1968 si consolida l’indirizzo intrapreso già da alcuni anni e il locale viene ufficialmente annoverato tra le sale d’essai: inizia l’era del cinema Orchidea d’essai. In questa nuova veste la sala ospita saltuariamente qualche prima visione di film d’autore, dedicati a un pubblico molto ristretto.

La sala passa da cinema d’essai a prima visione e la proprietà della sala è ora del Comune di Milano, ma dato in gestione a terzi, con la programmazione curata da Luigi De Pedys; le pellicole sono di prima visione o proseguimenti.
Al cinema si accede da due porte a vetri che danno su un piccolo atrio: di fronte due gradini conducono alla sala; sul muro si trovano i “segnatempi” luminosi; sulla destra si trova la cassa munita di frigorifero ed espositore di caramelle, a fianco una porticina nasconde una scala a chiocciola in ferro che conduce in cabina e nell’ufficio al primo piano. Ai lati della sala due doppie uscite di sicurezza danno su cortili interni: uno su Corso Magenta, l’altro su Via Terraggio con un giardinetto dove oggi si trovano panchine e giochi per i bimbi.

Durante la ristrutturazione del cinema situato all'interno del Palazzo Medici e proprio nel corso dei lavori di riqualificazione che il Comune ha iniziato lo scorso anno per far rinascere quel luogo di cultura, che è arrivata la scoperta: affreschi risalenti al XVII secolo sull'intera volta della sala; la facciata delle ex pareti del chiostro esterno, sul lato che affaccia su corso Magenta; pavimenti originari in cotto lombardo della sala principale al piano terra. "Importanti elementi di natura storico-artistica", li definisce Palazzo Marino. Che ha "rimodulato" il progetto fatto nel 2015 proprio per consentirne il recupero e la valorizzazione.


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