
La costituzione di una nuova congregazione francescana, legata alla costruzione del complesso e che godeva dei favori degli Sforza, fu all’origine della denuncia da parte di un gruppo di francescani minori al governo della Serenissima, che sfociò, nel 1470, in una breve pontificia di Paolo II che ordinava la sospensione delle opere nel cantiere di Milano.
Occorsero quasi trent’anni perché la chiesa venisse ultimata e consacrata nel 1497. La costruzione del complesso conventuale, fu affidata di certo alla famiglia Solari, già conosciuta per l’opera di Guiniforte, architetto in S. Maria delle Grazie, prima dell’intervento del Bramante.
Il convento, che alla fine del ‘500 contava 3 chiostri e 60 celle, già un secolo dopo si era ingrandito con 30 celle e un chiostro in più.
Il refettorio del convento, il prezioso Salone degli Affreschi, era riccamente ornato dalla Crocefissione di Bernardino Ferrari (1520), dalla cena del Lomazzo e da opere di Marco d’Oggiono.
Nel 1805 il complesso fu requisito da Napoleone, sconsacrato ed incamerato nel demanio statale; in seguito condivise le sorti di altri edifici religiosi del Nord Italia, diventando prima scuderia, poi magazzino, ospedale ed infine un riformatorio.
A cavallo tra ‘800 e ‘900 le sorti della chiesa e del convento presero strade diverse. La chiesa venne adibita a sala concerti, ma in seguito la proprietà passò alle suore di Santa Maria Riparatrice, che la risistemarono e la riconsacrarono al culto.
Nel 1967 fu acquistata dai Cavalieri del Santo Sepolcro di Gerusalemme, che ancora oggi ne gestiscono la proprietà. Il convento, invece, passò dalle mani del Riformatorio Marchiondi alla proprietà di Prospero Mosè Loria: all’ombra dei chiostri di questo convento comincia la storia della Società Umanitaria nella sua sede storica.
CHIOSTRO DEI PESCI
CHIOSTRO DELLE STATUE
È il primo chiostro che si incontra entrando dal lungo vialetto di ingresso di via San Barnaba. È caratterizzato da una pedana in legno al centro del giardino, incorniciato da due splendide magnolie e da una vista incantevole sul campanile della chiesa.
CHIOSTRO DELLE MEMORIE
È un piccolo chiostro tutto bianco, con una buona esposizione al sole, che consente ai bossi di crescere rigogliosi.
CHIOSTRO DEI GLICINI
GIARDINO DEI PLATANI
L’ampio giardino dei Platani, cui si accede dal Chiostro delle Memorie, è un luogo magico, detto anche Giardino dell’Arte e del Silenzio, per la particolare conformazione che lo rende uno spazio rilassante e allo stesso tempo molto accogliente.
SALONE DEGLI AFFRESCHI
Sorto come refettorio del convento di Santa Maria della Pace nella seconda metà del XV secolo, il Salone è caratterizzato da un affresco che riproduce il tema della Crocifissione, attribuito inizialmente a Marco D’Oggiono e più recentemente a Bernardino Ferrari. La Sala di circa 300 mq è stata completamente restaurata nel 1995

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