martedì 24 agosto 2021

MADONNINA DI MILANO

 Uno degli elementi esterni più famosi del Duomo è certamente la Madonnina (all’interno del Museo del Duomo è possibile vedere l’intelaiatura in ferro della Madonnina risalente al 1773).

La Madonnina (Madunina ) è una statua di Giuseppe Perego in rame dorato, raffigurante la Madonna Assunta e posta sulla guglia maggiore del duomo di Milano. Dal momento della sua posa, avvenuta nel 1774. Il 30 dicembre di quell’anno, infatti, il “Venerando Capitolo fatta indorare la Statua della B(eata) V(ergine)” provvide a collocare l’opera in cima alla Gran Guglia del Duomo di Milano. E'diventata il simbolo della città, al di là della sua valenza religiosa. Frasi come all'ombra della Madonnina indicano per antonomasia la città di Milano.

Stupisce pensare che la statua della Madonnina fu collocata sulla guglia senza particolari cerimonie o riti. Anzi, si racconta che diverse furono le perplessità circa la collocazione della statua come quella di Pietro Verri, filosofo, economista, storico e scrittore italiano nonché illuminista milanese, che temeva che il peso della statua potesse far crollare la chiesa e che attirasse i fulmini essendo di rame.

La Madonnina ha da sempre rappresentato il simbolo e il punto di riferimento di Milano. Già nel 1848, durante le Cinque Giornate di Milano Luigi Torelli e Scipione Bagaggi alzarono il tricolore sulla statua della Vergine risvegliando, dopo giorni di silenzio, l’orgoglio nei combattenti delle barricate, portandoli alla vittoria.

Ancora oggi, in occasione dei solenni eventi religiosi e civili, sull’alabarda posta alla destra dell’Assunta, sventola la bandiera italiana.
La statua della Madonnina è alta 4.16 metri, 33 sono le lastre che la rivestono per un peso di circa 399 kg, 585 kg, invece, è il peso della lastra portante in acciaio inox e 6.750 sono le foglie d’oro con le quali è stata rivestita.

 L'alabarda è in realtà un parafulmine "mascherato".

Nel XVIII secolo il duomo era ancora quasi privo di guglie e in continuo stato di lavorazioni riprese, interrotte e mai completate. Su impulso dell'arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli, Il 16 luglio 1765 il Capitolo della Veneranda Fabbrica del Duomo deliberava di fare innalzare la guglia maggiore, sopra il tiburio eretto alla fine del Quattrocento. L'opera, che era in discussione da molti anni, venne progettata (1765) e poi realizzata (1769) dall'architetto della veneranda fabbrica Francesco Croce e il duomo raggiunse così l'altezza complessiva di 108,50 metri.

Sulla cima della guglia, secondo un piano che risale probabilmente alle origini stesse del Duomo, venne posta una statua dell'Assunta (alta 4,16 metri) con lo sguardo e le braccia aperte a implorare la benedizione di Dio verso la città.

Il capitolo indisse un concorso, fra i molti scultori impegnati nella fabbrica del duomo, per la realizzazione della statua, del quale risultò vincitore Giuseppe Perego, scultore lombardo attivo nel periodo tardobarocco di cui si posseggono scarse notizie biografiche, allievo del più noto Elia Vincenzo Buzzi. Il Perego fu prescelto in base ai modellini in terracotta della statua da lui predisposti, ancor oggi conservati all'interno del Museo del Duomo di Milano. Fu scelto in particolare il modello più semplice, raffigurante l’Assunta su una nuvola senza angeli intorno.

A partire dal modello in scala ridotta plasmato dal Perego, fu ricavato un modello in legno di noce, poi tradotto in rame sbalzato dall’orafo Giuseppe Bini. La statua, costituita da lamine di rame sbalzate e dorate sostenute da un'anima in ferro, venne posizionata e fissata da tre magutt il 30 dicembre 1774.

Durante la seconda guerra mondiale la statua venne ricoperta da teli, per ridurne la visibilità impedendo che diventasse un riferimento topografico di navigazione per i bombardieri alleati.

Nel dopoguerra la degradata struttura in ferro fu sostituita da una in acciaio inossidabile.

La tradizione vuole che nessun edificio di Milano possa essere più alto della Madonnina. Una legge, resa ufficiale negli anni trenta, impedì alla Torre Branca di Gio Ponti e alla Torre Velasca di superare i fatidici 108,5 metri per rispetto della Madonnina. In realtà, dietro i sentimenti religiosi si celavano principalmente problemi strutturali: pochi metri sotto la superficie della città c'è una falda freatica, la quale esercita una forte pressione sugli strati rocciosi del sottosuolo. Una costruzione più alta e più pesante del Duomo, pertanto, avrebbe potuto rivelarsi instabile.

La più famosa e conosciuta canzone milanese, lo sappiamo tutti, è proprio dedicata alla bella Madunina del Duomo. Fu composta da Giovanni D’Anzi nel 1935 in una notte in cui decise che era giunto il momento di scrivere una canzone anche per Milano da contrapporre alle tante canzoni popolari napoletane e romane che, negli anni trenta, spopolavano in città.


Intelaiatura in ferro della Madonnina, custodita all’interno del Museo del Duomo

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