venerdì 27 agosto 2021

DOMUS ROMANA e i suoi resti

resti nel Civico museo

Durante la costruzione del Museo Archeologico tra 1959 e il 1961, gli sbancamenti condotti sotto il controllo della Soprintendenza alle Antichità della Lombardia, fecero emergere i resti di una domus romana, attualmente visibile nel cortile interno al Museo Archeologico.
Le indagini archeologiche hanno evidenziato tre differenti fasi edilizie databili tra I e III secolo d.C. La domus era caratterizzata da ambienti di dimensioni piuttosto ridotte (tra i 2 e i 4 m); l'unico di maggiori dimensioni (4x5 m) è quello oggi visibile all'interno del Museo Archeologico, databile alla fine del I secolo d.C., che conserva ancora un pavimento bianco in scaglie di calcare bianco e calce decorato con un motivo a puntini di tessere nere. Al momento dello scavo furono rinvenuti anche frammenti di decorazione parietale, che costituiscono uno dei rari esempi presenti a Milano.
Con il III secolo d.C. ha inizio l'ultimo periodo di vita della domus cui sono pertinenti resti di pavimenti e di decorazioni parietali (cementizio rosso, decorato da crocette bianche e nere, lacerti di intonaci colorati, lastrine marmoree e stucchi dipinti).
Case di età romana sono documentate a Milano, dalla seconda metà del I secolo a.C. fino al V-VI secolo d.C. Di queste strutture si conservano solo pochi frammenti di mosaici ma è assai difficile comprenderne la reale estensione planimetrica.
Sono testimonianze anche di abitazioni piu antiche di cui però rimangono solo poche tracce, poichè realizzate prevalentemente con materiali deperibili.
Con la conquista romana si iniziò a realizzare case in muratura. In epoca celtica, infatti, le abitazioni erano costruite in legno e paglia vista l'abbondanza, nei dintorni, di questo materiale. Nelle zone limitrofe era invece assente la pietra da costruzione, che iniziò a essere importata a Mediolanum solo dopo l'insediamento dei Romani. La parte residenziale di Mediolanum era piuttosto vasta ed occupava una parte consistente della città, vista la cospicua presenza di liberti, come testimoniato da molte epigrafi tombali.

Probabilmente erano presenti insule, ovvero palazzine paragonabili ai moderni condomini, fermo restando un'inferiore densità abitativa rispetto a Roma, dove le insule erano assi comuni e raggiungevano altezze ragguardevoli. A Mediolanum, presumibilmente, considerando i resti trovati in altre città delle Gallie, le insule erano caseggiati di 70 m x 80 m che avevano un'altezza massima, consentita dal piano regolatore di Augusto, di 33 m, corrispondenti a 5-6 piani fuori terra.

Le domus, ovvero gli edifici monofamiliari paragonabili alle moderne villette a due piani, iniziarono a essere costruite a Mediolanum a partire dal II secolo a.C., ossia durante il secolo successivo alla conquista romana. Questa tipologia abitativa continuò a essere realizzata fino al VI secolo d.C.. Le domus costruite Mediolanum possedevano un atrio centrale scoperto dove era raccolta l'acqua piovana, che percolava in una vasca, oppure in un pozzo, i quali erano situati al centro del complesso edilizio. Dato il clima rigido di Mediolanum, le domus erano in genere riscaldate da un forno a legna. L'aria calda prodotta da quest'ultimo passava in intercapedini poste sotto i pavimenti del piano terra, che erano rialzati dal suolo grazie a pilastrini in laterizi, per poi passare al piano superiore grazie a un'intercapedine che saliva verticalmente tra due muri del primo piano.

Il calore era poi distribuito, al piano superiore delle domus, grazie allo stesso sistema del piano terra, ovvero attraverso un'intercapedine ricavata sotto il pavimento. Uno di questi sistemi è per esempio visibile nella Domus di via Broletto. I muri delle domus erano realizzati da file di mattoni alternati a ciottoli di fiume, tutto cementato da malta. In altri casi il muro aveva la parte interna realizzata in malta e ciottoli e la parte superficiale rivestita in mattoni, ciottoli e malta. Allo scopo di consolidare e deumidificare il terreno, le fondazioni erano realizzate da strati pressati di limo, ghiaia, frammenti di intonaco, malta e parti di laterizi. Le domus, che erano possedute dai cittadini più ricchi, erano impreziosite da affreschi ed erano arredate da mobili di pregio.

 piantina di una domus

dove si trovano
  • pavè della Domus Via Broletto 7 Al di sotto del Palazzo Carmagnola, in area che anticamente era in prossimità delle mura. visitabile su richiesta
  • CIVICO MUSEO ARCHEOLOGICO
  • Via Morigi 2A Pavimento romano nell’atrio di una casa, facevano parte di un quartiere abitativo di alto livello, poi sostituito dal palazzo Imperiale. VISIBILE DALL'ESTERNO
  • PALAZZO MAJNONI D'INTIGNANO via Amedei al civico 6 accessibile da via Amedei 4 Alcuni ambienti di una ricca Domus, decorati da pavimentazioni, alcune delle quali sono state musealizzate in un vano sotterraneo. Casa risalente alla fine del secolo I a.C.. con vani decorati da mosaici in bianco e nero di cui due frammenti sono esposti nel vano sotterraneo: uno di essi ha un prezioso bordo che rappresenta le mura e le torri della città. Sito accessibile su richiesta.
  • Piazza del Duomo resti musealizzati sotto la Piazza in prossimità dell'ingresso sotterraneo del Museo del Novecento.

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