
La Sala del Tesoro
Gli Sforza scelsero di custodire il tesoro nella parte più sicura del Castello, nella Torre Castellana in Rocchetta.
La Sala del Tesoro, oggi parte della Biblioteca Trivulziana e sede di esposizioni temporanee, conserva parte di una decorazione voluta da Ludovico il Moro.
Datato agli anni tra il 1489 e il 1491 e tradizionalmente attribuito alla mano di Bartolomeo Suardi detto il Bramantino (notizie dal 1480 al 1530), un grande affresco raffigura Argo, mitica figura di custode, scelto come simbolico difensore del tesoro.

La presenza di una bilancia ha portato alcuni critici a interpretare la raffigurazione come una “pesatura dell’oro”, ma persistono dubbi sul significato della scena. Unico riferimento agli Sforza sembra essere il caduceo, aggiunta probabilmente successiva al primitivo progetto decorativo.
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