La Cort di Casà.
Giungendo al termine della via F.lli Zoia , là dove un tempo doveva esserci l’accesso sud al borgo, s’impone un’altra testimonianza dell’antichità del luogo nel retro semicircolare di un vecchio edificio che “la voce della gente” e qualche debole documentazione indicano come parte di un vecchio monastero. Vero o no che sia, esso appare datato anche agli occhi di un profano e tutto fa pensare che ciò che si tramanda da tempi lontani, di padre in figlio, può avere qualche credito. Tanto più che spesso, in vari altri luoghi sia di Milano città sia della cosiddetta cintura milanese, le Croci erette durante o in ricordo della peste avevano nelle loro vicinanze un lazzaretto e un ordine monastico che piamente lo gestiva. Conforta detta ipotesi il fatto che l’edificio sia ubicato sul lato delle ville quasi a sottolineare la separazione tra i ceti, caratteristica di una certa epoca.
“…. L’altro edificio frammentario che si vede all’ingresso sud di Quarto Cagnino non costituisce che l’angolo di un grosso fabbricato conventuale a cortile quadrato, come si nota con evidenza dalle mappe catastali ottocentesche” Scrive Langè
Si trova in Via Fratelli Zoia 72, è chiamata anche la Cort del Prestinè, la corte del panettiere. I Casati erano carrettieri e trasportavano la sabbia e la ghiaia con grossi carri a due ruote chiamati “marnoni”.
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