lunedì 7 giugno 2021

CHIESETTA DI MOLINAZZO

 Dalle parti di piazza Siena, in via del Molinazzo si può notare l’esistenza di una strana chiesetta in mattoni rossi, dotata di un’abside come le si costruiva una volta. 




La chiesetta è nata al centro di un ospitale fondato a quanto pare addirittura dai Templari. In origine dovette essere un oratorio dedicato a San Giacomo, non si sa bene quale dei due apostoli di nome Giacomo, probabilmente il Maggiore. Fu fatto erigere da una nobildonna in seguito, pare, a pene amorose. In seguito la chiesa fu dedicata  ai Santi Filippo e Donato, anche qui non si sa bene quale Filippo, quale Donato dei vari consacrati, probabilmente si tratta di altri due apostoli. Alla fine dell’ultima guerra, la chiesa era ancora circondata da cascine “con le scale d’accesso esternamente appoggiate alla facciata e una piccola vigna”.

La maggior parte della costruzione attuale è una tarda sovrapposizione cinquecentesca alla primitiva. Si deve ai tempi di San Carlo, quando, imperversando la peste nei dintorni di Milano, agli abitanti fu proibito  di recarsi in città. La chiesuola, ad una sola navata, umile e disadorna, fu rinnovata in breve tempo. Fu lo stesso presule che, percorrendo sulla mula le sei miglia che corrono tra essa e l’arcivescovado, si recò a benedire l’unica campana fissata su di un simulacro di campanile”. Esattamente quello che ancora oggi si vede.

Vuole la leggenda che, appena la chiesetta fu aperta, l’epidemia in tutta la zona sparisse come per incanto, tanto che molta gente della città, attratta da quella fama, vi si trasferì, allogandosi alla meglio nelle dimore contadinesche che presero il nome di Cascine della Salute.

Al tempietto giunse in visita pastorale il 4 maggio 1595 il cardinale Federico Borromeo. Quest’ultimo è noto anche per essere uno dei personaggi principali dei “Promessi Sposi” manzoniani. 

 La chiesa è divenuta studio e abitazione privata.







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