lunedì 7 giugno 2021

CASCINA MOLINAZZO

Sono state demolite nel corso del Novecento per far posto ad altre costruzioni, solo talvolta è rimasto il nome delle vie a rievocare la loro presenza, come via del Molinazzo che ricorda l’antico cascinale di via Rembrandt 39.

Cascina molto antica ed importante, si pensa che sia nata come un’ospitale dei Templari

L’origine del nome risale all’epoca medioevale quando in zona i contadini portavano il tributo dei campi presso un Imperial Regio Molino, nome storpiato poi in Molinazzo; successivamente il cascinale diventa dimora di famiglie patrizie milanesi, una delle quali fa erigere anche la chiesa dei Santi Filippo e Donato (chiesetta del Molinazzo).

All’inizio del Novecento il casale è ancora attivo e in parte utilizzato come oratorio femminile del vicino complesso dei cappuccini di piazzale Velasquez. Fino agli anni ’50 le suore della scuola di via Gulli approfittano per i loro approvvigionamenti della fattoria del Molinazzo, dove i fittabili vendono loro uova, polli e altri prodotti agricoli. Lentamente la cascina è abbandonata, diventa meta di girovaghi e infine è abbattuta; i campi circostanti scompaiono, sostituiti da numerosi palazzi residenziali.
Attualmente unica testimonianza dell’antico cascinale è la chiesina o oratorio dei Santi Filippo e Donato, che dopo i saccheggi in epoca medievale, napoleonica e negli anni ‘50, evita la demolizione grazie al comitato di cittadini Pro Molinazzo, sorto nel 1957, che ottiene dalle autorità il vincolo necessario a preservare l’edificio, ora abitazione privata.


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