mercoledì 9 febbraio 2022

TRAMVIA MILANO - LIMBIATE MOMBELLO

Più di vent’anni fa, prima della fine degli anni ’90, binari, tram e lunghi trenini attraversavano Affori percorrendo l’asse Pellegrino Rossi – Astesani – Vincenzo da Seregno.
La gloriosa, travagliata e ultra-centenaria storia della linea tramviaria extraurbana che da Milano saliva fino a Limbiate.
Nel giugno 1861 la S.A.O. (Società Anonima Omnibus) fondata e diretta dall’afforese Cavaliere Emilio Osculati avvia a Milano il primo servizio pubblico di trasporto passeggeri. Prima di allora il servizio era affidato a vetturini e carrozze private, ma da tempo la città necessitava di essere dotata di un regolare servizio pubblico gestito dal Municipio. In quegli anni le grandi capitali internazionali stavano già sperimentando innovative soluzioni e cominciavano a dotarsi di innovativi e moderni servizi di trasporto passeggeri a cui anche Milano guardava con vivo interesse.
Le scelte del Comune di Milano, in un primo tempo, privilegiarono gli Omnibus, cioè normali carrozze trainate da cavalli che risultavano essere più agevoli e adatte all’impianto viario della città di origine medioevale, per lo più fatto di strade strette e tortuose. Il servizio venne affidato al Cavaliere Emilio Osculati (di celebre famiglia afforese a cui oggi è dedicata la Via Osculati nel cuore antico di Affori) che ottenne dal Comune di Milano la concessione per l’avvio delle prime tre linee meneghine. Nell’arco dei successivi tre anni le linee di omnibus diverranno 11 riuscendo così a raggiungere e collegare più capillarmente tutti i rioni cittadini attorno al nucleo antico fino alla cerchia dei bastioni che allora costituiva il confine urbano di Milano.
Nel 1873 i comuni autonomi dei Corpi Santi che si trovavano al di fuori delle mura spagnole vennero annessi alla città di Milano convertiti in quartieri amministrati dal Municipio centrale: da qui l’esigenza di fornire nuovi collegamenti veloci verso le nuove periferie. La S.A.O. ottiene le licenze per realizzare e gestire le prime tramways di Milano utilizzando carrozze sempre trainate da cavalli ma poste su rotaia. Nel 1876 fu inaugurata la prima linea tramviaria extra-urbana meneghina, la Milano-Monza. Alcuni anni dopo, in occasione della grande Esposizione Nazionale di Milano del 1881 la S.A.O. dota la città di varie linee di tram a cavallo su rotaia.
Il “tramvaj” Milano-Affori nacque nel 1882 come ippovia trainata da cavalli…
Nel 1883 l’ingegnere Giuseppe Colombo, fondatore della Edison, costruì in via Santa Radegonda, a pochi metri dal Duomo, la prima centrale elettrica europea. La diffusione di questa grande invenzione fu un evento cruciale che cambiò profondamente la vita quotidiana del mondo intero permittendo di illuminare case, strade e piazze. Largamente utilizzata nel settore industriale la diffusione e l’impiego dell’elettricità migliorò notevolmente anche i sistemi di mobilità su rotaia. La diffusione del tram elettrico nel trasporto urbano di Milano soppiantò definitivamente nel 1901 i servizi di trasporto pubblico a trazione equina e progressivamente anche di quelli a carbone.
La S.A.O. di Emilio Osculati non seppe cogliere e adeguarsi per tempo a queste grandi novità tecnologiche e non comprese la forza rivoluzionaria dell’impiego dell’elettricità nel campo dei trasporti. La società perse rapidamente il prestigio tanto meritato nei quarant’anni di gestione dei trasporti meneghini per essere poi chiacciata e soppiantata dalla concorrenza di altre società più innovative nel panorama dei servizi di trasporto pubblico.
La Edison fu invece lungimirante e rapida nello sfruttare le potenzialità della nuova invenzione tecnologica: nel 1892 si aggiudicò la realizzazione del primo servizio di tram a trazione elettrica di Milano: l’attivazione di una prima linea tra piazza Duomo e Corso Sempione raccolse un tale entusiasmo e apprezzamento dei viaggiatori che nell’arco di un anno, furono avviate ben 18 linee tramviarie elettrificate, molte delle quali avevano il loro capolinea in piazza Duomo. Famosissima l’immagine del grande carosello tranviario di fronte alla Cattedrale di Milano.
El “tram elettric” batte e accantona la trazione animale
Nel 1900 anche l’ippovia Milano-Monza inaugurata 24 anni prima e gestita dalla SAO venne chiusa, sostituita da un nuovo servizio di tram elettrici, più veloci e più efficienti. Il 5 dicembre 1901 veniva dismesso anche l’ultimo tram a cavalli chiudendo definitivamente l’epoca del trasporto pubblico milanese a trazione animale.
Nei primi anni del ‘900 anche la oramai obsoleta linea di omnibus Porta Volta – Affori condotta a trazione animale subisce la trasformazione e l’ammodernamento che già anni prima aveva radicalmente cambiato e velocizzato il trasporto meneghino. Nel Settembre del 1900 la linea afforese viene acquisita ed elettrificata dalla società Edison che sin dal 1893 venne incaricata dal Municipio di Milano di elettrificare tutte le tratte tramviarie urbane.
La Provincia commissionò a Edison di realizzare e costruire il prolungamento extra-urbano da Affori fino a Varedo. I lavori prevedevano anche una rimessa presso il capolinea di Varedo e un sovrappasso nel comune di Affori con pendenza del 40 per mille necessario a scavalcare il tracciato della ferrovia Milano-Asso (la rampa cominciava in prossimità dell’attuale Via Terracina). La nuova tratta extra-urbana fu inaugurata e aperta il 15 novembre 1915. Cinque anni dopo, nel 1920, la linea fu ulteriormente prolungata fino a Limbiate, nei pressi dell’ospedale psichiatrico di Mombello (da cui prese il nome) per una lunghezza totale di ben 17 chilometri.


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