mercoledì 9 febbraio 2022

PRIMO SEMAFORO ITALIANO A MILANO

entra in funzione il 1° aprile 1925, un mercoledi di 92 anni fa.
Verde, giallo rosso: Si presentava ai milanesi, ieri come oggi, con tre colori, il primo semaforo italiano. Era il ! Aprile 1925 quando, davanti agli occhi curiosi di migliaia di persone, venne innaugurato il cilindro a tre luci, tra piazza Duomo, via Orefici e via Torino. 
Il semaforo era comandato manuale da un Vigile. Le cronache dell'epoca lo descrivono quasi come un oracolo.
Li nel centro del fatal crocicchio, l'innocente sostegno di una lampada è divenuto il pilone del sistema circolatorio, l'albero maestro di una incredibile giostra, il fulcro dell'ordine nuovo. Il semaforo campeggia e risplende su quell'antenna, superbo e misterioso come un oracolo... A guardarlo da sotto si incontra dapprima una fascia di graziose frecce, le quali si inseguono una dietro l'altra. Sopra la fascia, un grosso anello in cui s'apre una fila di grandi occhi rotondi, sporgenti evitrei. E sopra l'anello il prisma dominatore, cupo, alto, formidabile come un tabernacolo arcano. Un pentagono che volge le sue cinque facce sulle cinque strade, e ciascuna faccia vi guarda con tre pupille enormi, l'una all'altra sovrapposta. Funzionava tutti i giorni dalle 15,15 alle 19,15."
Tratto da Paracarri. Cronache da un Italia che nessuno racconta di Alessandro Calvino.
Poteva illuminarsi con un luce rossa (stop per le automobili), bianca e rossa (via con i pedoni, stop ai veicoli); gialla (via ai tram); verde (via alle automobili e motocicli), oppure gialla e verde, per dare il via a tutti i veicoli indistintamente. Il pubblico vi assiste come ad un cinematografo incomparabile, trovandovi uno spasso che uno più bello non si saprebbe immaginare… Il risultato? Invece di circolare, i veicoli stavano fermi, inchiodati nelle vie di provenienza da lunghissime code su due o tre file, formate da trams, automobili, carrozze e carri, motociclette e biciclette in cordiale promiscuità frammisti, nel gioioso conforto della famosa sorte comune e nella strepitante cacofonia di clakson, trombe, campanelli d’ogni timbro e d’ogni forza, sonanti la feroce sinfonia della protesta.
Gli antenati – Il primo tipo di semaforo risale al 1868 quando a Londra venne utilizzato un segnale, derivato da quelli ferroviari, con indicazioni luminose per un uso notturno. Il primo moderno, invece, venne progettato da James Hoge in America (1914, Cleveland) e, a differenza di quelli che vediamo oggi, aveva solamente due luci: una rossa e una verde, “stop and go” (nel 1920 comparvero a New York quelli a tre colori). Siamo all’incrocio tra la East 105th Street e la Euclid Avenue, e quello che è il primo semaforo elettrico della storia, viene azionato a distanza da un poliziotto in una cabina di comando. Una curiosità? Il colore giallo, invece, venne ideato anni dopo da Garrett Morgan, il figlio di uno schiavo. Sono poco prima, nel 1912, Lester Wire, comandante della divisione traffico della polizia di Salt Lake City (Utah), snervato dal traffico che stava aumentando in città, aveva installato al «suo» incrocio un congegno formato da una scatola di legno con delle lampade. Nel 1961 a Berlino venne installato il primo rivolto anche ai passaggi pedonali e non solo alle automobili.

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