Nel mese di Novembre dell’anno 1853 i primi sei sordomuti poveri entrarono nella sede dell’Istituto di Via San Vincenzo in Prato mentre le prime sei sordomute furono affidate alle cure delle Madri Canossiane che le accolsero nello stabile di Via Chiusa 9 dando il via a quella intensa collaborazione che ancor oggi si perpetua tra le due istituzioni. Il nuovo istituto fu costituito formalmente con la pubblicazione dell’atto istitutivo nella Gazzetta Ufficiale di Milano del 26 febbraio 1854.
L’Istituto si preoccupò da subito degli aspetti educativi degli assistiti e già nel 1855 fu rilevata la necessità di provvedere alla nomina di un rettore che ne assumesse la direzione; l’8 giugno 1855 il giovane don Giulio Tarra, già avviato alla conoscenza del linguaggio mimico dei sordi dal pittore sordo Felice Carbonera, venne nominato primo rettore dell’Istituto. Il 29 gennaio 1863 l’Istituto venne eretto in Corpo Morale con Regio Decreto che stabilì, tra l’altro, come l’amministrazione dell’istituto dovesse essere affidata ad una apposita commissione di sette membri compreso il presidente. Don Giulio Tarra si dedicò da subito alla predisposizione di nuovi metodi di studio per i giovani sordi sviluppando sempre più il cosiddetto “metodo orale” con il quale sostituì il “metodo mimico” tradizionale; l’Istituto diretto da don Giulio Tarra diventò un esempio ed un riferimento per gli analoghi istituti sorti nelle città lombarde e nel 1871 don Giulio Tarra diede l’avvio alla pubblicazione del periodico “L’educazione dei sordomuti” mentre, in occasione dell’esposizione internazionale di Parigi del 1878 e su invito del Ministro dell’Istruzione, don Giulio Tarra preparò una relazione relativa all’uso del metodo da lui predisposto. Nel 1880 entrava in istituto come Vicerettore catechista, don Luigi Casanova che diventerà rettore nel 1889; sempre nel 1880, dal 6 all’11 settembre, si svolse a Milano il II Congresso Internazionale di Maestri Sordomuti sotto il patrocinio dell’Istituto e la presidenza di don Giulio Tarra. Nel novembre del 1885 cominciava a funzionare la nuova casa di Via Galvani inaugurata ufficialmente solo il 17 giugno dell’anno successivo.
Il 10 giugno del 1889 moriva don Giulio Tarra cui succedette nella carica di rettore don Luigi Casanova. Nel 1890 l’Istituto, al pari di tutti gli enti assistenziali operanti in Italia, subì l’applicazione della legge 17 luglio 1890 n. 6972 e diventò Istituzione Pubblica di Assistenza e Beneficenza (IPAB). Nel 1897 le sordomute povere, con le loro maestre Canossiane, si trasferirono nella nuova sede di Via Settembrini, l’anno successivo spirava don Eliseo Ghislandi. Il 18 febbraio 1911 moriva improvvisamente don Luigi Casanova al quale deve ascriversi, tra le tanti iniziative, la fondazione del periodico “Giulio Tarra”.
Il 12 Aprile 1912 il Consiglio di Amministrazione del Pio Istituto Sordomuti nominò il nuovo rettore nella persona di don Giovanni Battista Pasetti ed il nuovo Vicerettore nella persona di don Giulio Broggi. Nel 1947, con la morte di don Giovanni Battista Pasetti, subentrò nella carica di rettore don Giulio Broggi. Nell’ottobre del 1954, con una serie di iniziative ad ampio respiro, si celebrò il centenario dell’istituto sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica Luigi Einaudi.
Il 1° luglio 1969 Mons. Giulio Broggi, compiuti 83 anni, presentò le proprie dimissioni dall’incarico di rettore e venne chiamato a succedergli don Emilio Puricelli, maestro in Istituto dal 1954. A seguito della legge 4 agosto 1977, 517 “Norme sulla valutazione degli alunni e sull’abolizione degli esami di riparazione nonché altre norme di modifica dell’ordinamento scolastico” l’insegnamento ai sordomuti viene affidato alle scuole pubbliche e l’Istituto assistette alla progressiva diminuzione dei suoi alunni fino alla chiusura dell’attività didattica avvenuta nel giugno del 1994. A seguito di questi eventi il Pio Istituto Sordomuti ha avviato una riconversione del proprio patrimonio al fine di poter definire, in modo nuovo ed in parte diverso, le risorse disponibili per avviare nuovi interventi assistenziali nel rispetto dei principi etici e religiosi dei suoi fondatori. Con deliberazione della Giunta Regionale n. 29421 del 13 novembre 1992, che ha dato applicazione alle leggi regionali 27 marzo 1990 n. 21 e n. 22 le quali hanno recepito la precedente sentenza della Corte Costituzionale n. 396 del 24.3/7.4.1988, l’Istituto ha modificato il proprio assetto istituzionale ritornando alla originaria natura giuridica privata.
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