Vediamo in questa mappa del 1894 la via già tracciata, assieme al nuovo, fitto, reticolo viario progettato in una vasta zona fino ad allora agricola. Si nota come la via sia ancora libera da costruzioni.
Poco dopo la sua apertura, la via venne lottizzata in piccoli appezzamenti, destinati ad ospitare villini signorili dell'alta borghesia, edificati tra la fine dell'ottocento e i primi anni del novecento, molti proprio in piena moda liberty.
Ma se ancora oggi molte ville risalenti a quegli anni sono in piedi (e dieci anni fa una di queste è stata venduta al re della farmaceutica per 24 milioni di euro), altre sono state demolite nel secondo dopoguerra, per meglio sfruttare (e monetizzare) il terreno sul quale sorgevano.
Così oggi al loro posto troviamo dei palazzi multipiano.Tra le ville scomparse ricordiamo il Villino Francetti Cova, Villino Hoepli, Villino Calabresi
ultimissimi anni dell'ottocento, architetto Sebastiano Locati.
Ricordiamo anche, all'anagolo con via Brennero, la "quasi" sopravvissuta villa di Pasquale Crespi,
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