Un tempo tra Piazza Duomo e la Cerchia dei Navigli, in quello che era il sestiere di Porta Orientale, stava la Contrada del Verzaro: insomma, la zona che oggi identifichiamo come Via Verziere e dintorni. Vicinissimo alla Basilica di Santo Stefano Maggiore si trova una strada, parallela a Via Francesco Sforza, che a vederla non ha niente di particolare, a parte il suo nome: infatti si chiama Via della Signora, senza specificare se il nome si riferisce ad una signora in particolare o meno.
L'etimologia del nome della via della Signora non è legata, come si potrebbe pensare, a "signora", con un richiamo alla Signora di Monza o di altre religiose di alto lignaggio (nei suoi pressi sorgeva infatti un cenobio per vergini: forse la leggenda popolare è nata dalla vicinanza di questa struttura religiosa).Il termine "signora" nel nome della via sarebbe una storpiatura di signuola, ovvero "piccola insegna" (nel senso letterale di "segno": nella fattispecie, per "segno" si intende la ruota scolpita sulla citata pietra conservata all'interno della basilica di Santo Stefano Maggiore, che si trova poco lontano). Altro toponimo degno di nota è quello di via Zanzuino: dovrebbe derivare dal vocabolo dialettale milanese sensuìn, ovvero "giuggiolo".
Una curiosa leggenda ha per protagonista questa effige. Ai tempi di Sant’Ambrogio, in seguito ad uno scontro violento tra ariani e cattolici (cosa abbastanza frequente, all’epoca), il sangue di questi ultimi si raccolse miracolosamente a formare questa ruota, che recava la scritta ROTA SANGUINIS FIDELIUM (“ruota del sangue dei fedeli”).
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