La pianificazione del quartiere nasce come progetto sperimentale, sulla base della scelta dell'Ottava Triennale di Milano, che si dava come obiettivo la ricerca di soluzioni di edilizia economica alle spalle del quartiere QT8.
A partire dal 1957 il Comune sceglie di accantonare il piano presentato da Piero Bottoni per autorizzare quello del C.E.P. Quest'ultimo, di matrice profondamente antecedente rispetto a quello approvato, prevede ancora la divisione in due quartieri distinti G1 e G2. Si inizia a costruire il nuovo quartiere Gallaratese G1 che sorge sull'area su cui si sarebbe dovuto realizzare una delle quattro città satelliti, il quartiere Costanzo Ciano e vede la collaborazione di ben 68 progettisti coordinati da Gianluigi Reggio.
Il quartiere cresce con una certa "casualità", senza un disegno ponderato degli spazi e delle funzioni. Dal 1964 al 1974 il quartiere viene completato da Gallaratese G2 e San Leonardo.
Il progetto originale viene disatteso soprattutto per quanto riguarda i servizi collettivi e la sistemazione urbanistica, nonché per la distribuzione del verde. Il risultato definitivo è la costruzione di insediamenti che assolvono a una sola funzione, quella residenziale, costringendo gli abitanti a lunghi trasferimenti per raggiungere le attività produttive, le strutture commerciali. Anche la maggior parte degli edifici parrocchiali del quartiere sono rimasti per decenni dei piccoli prefabbricati dove la comunità si riuniva e che, solo alla fine del ventesimo secolo, sono stati ricostruite in muratura.
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