lunedì 24 gennaio 2022

ANSELMO RONCHETTI

Anselmo Ronchetti è stato un famoso calzolaio italiano. Nasce a Pogliano Milanese il 5 ottobre 1763. Studia a Gorla Minore presso il Collegio Rotondi.

Ben presto però, in seguito alla morte del padre, è costretto, a malincuore, ad abbandonare gli studi per problemi economici. Viene mandato a lavorare a bottega a Milano presso un calzolaio assunto come garzone,  del Carrobbio.

Dopo qualche anno, una volta appreso il mestiere, apre il suo negozio in via Durini. Cambierà sede diverse volte passando da via Larga alle Cinque Vie fino all'apertura dello storico negozio dove lavorò e visse per tutta la vita in via Cerva, quasi di fronte a via Borgogna.

Anselmo Ronchetti viene elevato agli onori della cronaca per essere diventato il calzolaio prediletto di Napoleone I grazie a un paio di stivali alla dragona.

Non solo ebbe come clienti personaggi famosi dell'apoca, ma in pochi anni il suo luogo di lavoro divenne, grazie alla sua passione per la letteratura, occasione di incontro di illustri letterati ed artisti, tra cui il Porta.

Tra i clienti più soddisfatti, si ricorda addirittura Napoleone che nel maggio 1796  entrò vittorioso a Milano insieme al suo esercito. Il Ronchetti osservò attentamente i piedi del condottiero, lì guardò talmente bene da riuscire a realizzare “a occhio” un paio di stivali che consegnò personalmente a Palazzo. Napoleone li provò e rimase stupito dalla comodità e dalla bellezza dei calzari. Naturalmente li acquistò subito e nominò Anselmo Rocchetti artigiano calzolaio personale.

Il Ronchetti diventa amico intimo di Napoleone. Era un uomo di cultura e un amico sincero. Napoleone gli disse “vorrei avere intorno a me tanti uomini che ti somigliassero”. Tra i suoi clienti diversi i nomi altisonanti che vennero conquistati non solo dalle sue creazioni ma anche dal gusto raffinato per le lettere e dal suo animo gentile. Nella sua casa si parlava di temi politici e sociali.

Il Porta, regalandogli la sua raccolta di poesie nell’edizione del 1817, gli fece questa dedica, con tanto di sonetto
Se il mio capo sul busto torreggia, 
E s’atteggia – al cangiar degli oggetti, 
Sol lo ebbe alla forza del piè; 
Ma se il piè regge franco e passeggia 
A chi reggia – non v’è, mio Ronchetti, 

Che alle scarpe e a stivali di te.” 

Non pochi furono i letterati che ebbero grande stima di lui tra cui Massimo d’Azeglio, Ugo Foscolo, Vincenzo Alfieri, Carlo Porta, Giuseppe Parini che gli regalò il suo orologio a pendolo e il bastone con il pomo d’avorio. Ma non solo letterati, anche pittori e scultori come Andrea Appiani o scrittori come Vincenzo Monti.

Una curiosità: fu lui l’inventore del ronchettino, la calzatura conosciuta oggi come il sabot. Morì a Milano il 19 agosto 1833 e fu sepolto nel cimitero di Porta Tosa.


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