Il Palazzo Durini è stato dichiarato dal Ministero dei beni culturali, di interesse artistico. Fu la residenza di Vercellino Visconti dei duchi di Milano e attraverso vari passaggi ereditari entrò a far parte dei beni della famiglia Durini. La corte barocca e la facciata neoclassica testimoniano un susseguirsi di interventi svoltisi nei secoli e gli interni sono ricchi di stucchi barocchetti attribuibili a Martino Knoller.
Palazzo Durini fu una delle prime case museo aperte al pubblico di Milano. Vi erano conservati tra le numerose opere d'arte il Cristo Morto del Mantegna ora a Brera, i disegni di Leonardo ora all’Ambrosiana e la ricchissima collezione duriniana di monete antiche ora ai musei dell'Accademia di Venezia
Il Bossi vi tenne corsi di pittura, creando così la prima accademia di pittura milanese riconosciuta e voluta dal governo napoleonico. Alla morte del maestro l'accademia fu spostata al palazzo di Brera.L'edificio vede lo stratificarsi di diversi stili architettonici, è caratterizzato da un'ampia corte e giardino retrostante, separati dagli spazi un tempo utilizzate dal Canova durante i soggiorni milanesi.
Fu dimora del pittore e teorico dell'arte Giuseppe Bossi dal 1809 al 1815.
Qui visse inoltre la ''distintissima pianista'', come veniva allora definita, Guglielmina Durini Litta Biumi, eccellente musicista della Milano ottocentesca. A lei ancora oggi vengono dedicati alcuni concerti dai musicisti del Conservatorio di Milano.
Tra gli elementi distintivi del palazzo troviamo, al primo piano nobile, un'ottima espressione di barocchetto teresiano.
Palazzo Durini di Monza di via Santa Maria Valle 2 è oggi sede della Fondazione Alessandro Durini.
Tra gli eredi della famiglia, che attualmente risiedono presso il palazzo, vi è il pittore Giulio Durini.
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