mercoledì 8 dicembre 2021

OSPEDALE MILITARE DI BAGGIO

La storia inizia all’epoca della Repubblica Cisalpina, con l’ospedale di Sant’Ambrogio: la prima Scuola di Sanità Militare 
quando, presso il Monastero attiguo alla basilica di Sant’Ambrogio, sorgeva l’Ospedale di S. Ambrogio. Questo istituto fu utilizzato dal 1799 come Ospedale Militare per il ricovero di pazienti italiani e francesi. Fu il primo ospedale esclusivamente militare d’Italia e la sua amministrazione fu affidata all’Ospedale Maggiore “Ca’Granda” fino al 1803. Nel 1807 il vicerè d’Italia Eugenio di Beauharnais vi istituì all’interno una Scuola di Anatomiae due cliniche per i giovani militari in cui insegnarono anche medici e maestri insigni quali Rima, Brambilla e Pastro. Nacque così la prima Scuola di Sanità Militare.

L’Ospedale Militare di Sant’Ambrogio fu spettatore di molti eventi cruciali per Milano: il ritorno degli austriaci nel 1814 e la loro permanenza fino al 1859, le cinque giornate di Milano del 1848, l’arrivo di feriti da Magenta, del 1859 da San Martino e Solferino, dalla Guerra Coloniale e infine quelli della Grande Guerra.
Qui furono ricoverati molti personaggi famosi. Ugo Foscolo, che era ufficiale dell’Esercito Napoleonico, fu ferito due volte e curato presso l’Ospedale Militare di Sant’Ambrogio. Anche Ernest Hemingway ricevette le cure qui, come egli stesso scrisse in un romanzo autobiografico.
Uno dei più celebri ospiti dell’Ospedale Militare fu però il futuro papa Giovanni XXIII, Angelo Roncalli, che il 23 maggio 1915 venne chiamato in servizio militare con il grado di Sergente di Sanità.

Dopo la Grande Guerra nacque la sede più innovativa e funzionale a Baggio. La sede di Sant’Ambrogio diventò l’attuale sede dell’Università Cattolica.

l’Ospedale Militare di Sant’Ambrogio aveva bisogno di una sede più adeguata e funzionale. Nel 1926 quindi l’amministrazione Provinciale di Milano individuò una zona periferica in località Baggio per iniziare i lavori della nuova sede ospedaliera. Tali lavori furono terminati nel giro di cinque anni.
Nel 1931 infatti avvenne l’inaugurazione della sede in stile neorinascimentale che però risultò essere modernissima per tipologia e caratteristiche per quell’epoca. Ancora oggi molti testi universitari di igiene la citano come valido esempio di edilizia ospedaliera.

La realizzazione dell'ospedale venne autorizzata dal Regio esercito nel 1926, per sostituire l'antico Ospedale militare di Sant’Ambrogio.

La costruzione cominciò nel 1928, all'interno del complesso della Piazza d'Armi, terminando con l'inaugurazione nel 1931, in un edificio ritenuto particolarmente moderno per l'epoca e in stile neorinascimentale. Vi svolse servizio militare Gianni Rodari durante la seconda guerra mondiale.

Durante l’ultima guerra l’Ospedale fu requisito, come molti edifici milanesi, dai tedeschi prima, dalle truppe anglo-americane poi. In quel periodo fu parzialmente trasferito presso il centro Mutilati di Guerra “Principi di Piemonte” in piazza Bande Nere, dove adesso sorge il centro geriatrico “Redaelli”.

Nel 1946 fu restituito all’Esercito Italiano in una condizione di grande degrado. Furono quindi necessari lavori di ripristino e nel 1955 fu riaperto e dedicato alla memoria di Loris Annibaldi, Sottotenente medico caduto sul fronte greco e Medaglia d’oro al Valore Militare.

Ridottasi la sua necessità dopo la fine del servizio di leva nel 2000, è stato aperto ai civili ed una sua palazzina è stata convertita in pianta stabile in ambulatorio civile ed è rimasto sede del Dipartimento Militare di Medicina Legale. Nel 2018 è riconvertito in Centro Ospedaliero Militare del Corpo sanitario dell'Esercito Italiano.

CURIOSITA' STORICHE

Nel 1933 un giovane, Giovanni Battista Colleoni di Calusco d’Adda, ricoverato per una grave forma di lesione nella zona lombare ad esito di tubercolosi, stava attendendo la morte poiché i sanitari, non trovando una cura efficacie, avevano deciso di inviarlo a casa a morire. Una suora della Carità ebbe l’idea di fare una novena a suor Nicoli, suora di cui si ricordava l’anniversario della morte in quel periodo. Fu messa un’immagine di suor Nicoli tra le fasce con cui le suore medicavano quotidianamente le piaghe del giovane.  

Al termine della novena il giovane cominciò a stare meglio e, nel giro di una settimana si ristabilì completamente. I medici lo tennero per sicurezza in osservazione ancora qualche tempo ma continuò a stare bene. Visse fino al 75 anni. Tale evento contribuì alla beatificazione di suor Nicoli.

Nessun commento:

Posta un commento

PARCO DEL CITYLIFE

CityLife vanta uno tra i parchi più ampi di Milano, ma soprattutto è ricco di opere d’arte che lo rendono un vero museo a cielo aperto tutto...