mercoledì 1 dicembre 2021

IL CAFFE' ILLUMINATO

Il Caffè, foglio culturale illuminista nasce a Milano ad opera di Pietro Verri e del gruppo che si riuniva all’Accademia dei Pugni; proprio nel periodo in cui le botteghe del caffè si sviluppano rapidamente, a seguito della diffusione della bevanda, alla quale veniva attribuite grandi virtù salutari.

Le botteghe del caffè segnano la fine della taverna, “il tramonto della civiltà del vino, fatta di deliri, ebbrezze, invasamenti e l’inizio della civiltà del caffè, fatta di riflessione, meditazione e chiarezza di idee.”

Si crea un luogo d’incontro e di discussione, una specie di luogo reale-ideale dove si creano quelle condizioni adatte a far nascere i periodici con la partecipazione attiva (con la discussione) e passiva (con la lettura) dei lettori.

Con la partecipazione di un pubblico vario e grazie alla pluralità degli argomenti si realizza una nuova forma di società che nasce dall’incontro di ceti diversi tra loro.

Componente essenziale della battaglia illuministica del “Caffè” è la sua prospettiva letteraria e linguistica. Il problema della diffusione dei lumi è infatti anche un problema del linguaggio: “cose e non parole” è uno dei motti del “Caffè”, il cui linguaggio non si limita a riprodurre passivamente la realtà, ma deve sapere attraversarla e spiegarla; un linguaggio che taglia decisamente i ponti con il classicismo e il purismo linguistico. Il rilievo sociale, culturale e letterario del nuovo spazio viene accolto da tutti.

si prepara il caffè in modo tale che dà dello spirito a chi ne fa uso: quanto meno, di quelli che ne escono, non c’è nessuno che non creda di averne quattro volte di più di quando vi è entrato“. (Montesquieu)

Nessun commento:

Posta un commento

PARCO DEL CITYLIFE

CityLife vanta uno tra i parchi più ampi di Milano, ma soprattutto è ricco di opere d’arte che lo rendono un vero museo a cielo aperto tutto...