venerdì 10 dicembre 2021

CASCINA CORIO

In via Merula, all’interno del quartiere Ronchetto e più vicina alla chiesa parrocchiale, sorge la Cascina Corio, edificio che si fa risalire al Cinquecento, come attestato da una targa marmorea con lo stemma araldico dei Corio, originariamente infissa sopra il portone di ingresso al fabbricato e, dopo l’Ottocento, collocata all’interno della casa, dall’allora proprietario G. Beltrami.

Risalgono al 1515 le prime notizie storiche e fanno riferimento ad un tal Corio, capitano delle guardie di Galeazzo Maria Visconti, che, concessionario del sale per Milano e Bereguardo, esigeva il dazio da chi transitava in barca sul naviglio, esercitando il controllo ed il monopolio sulla navigazione. Nella seconda metà del ‘600, la proprietà passò alle monache di Santa Maria Valle e, vent’anni dopo, con l’acquisizione dei domini di Ronchetto e Robarello di Buccinasco, alla potente famiglia dei Durini, feudatari di Monza.

Questi ultimi cominciarono a costruire il grande fabbricato con l’attuale struttura a forma di “L”, mai peraltro ultimato e la loro Villa.. Ciò che rimane del periodo governato dai Durini lo possiamo trovare nel bellissimo androne d’ingresso con volta a botte affrescata con decorazioni e grottesche rinascimentali e il portico a colonne binate nella corte principale.

Inoltre nel cortile si trova un prezioso gioiello dell’arte italiana: sul muro della cascina, a circa due metri di altezza, una piccola edicola sorregge una scultura di porcellana (risalente alla famosa scuola dei Della Robbia) raffigurante una Madonna inginocchiata che osserva il Bambino Gesù adagiato su un pagliericcio.

La parte posteriore della villa, che dà verso il cortile rustico dell’annessa fattoria, conserva un portichetto da cui si accede ad una sala dove troneggia un grande camino in pietra, ornato con fregi, risalente alla fine del ‘500. Naturalmente nel corso del tempo gli interni della cascina sono stati adattati ad esigenze nuove, trasformando e cancellando le originali funzioni.

Nell’Ottocento la cascina fu acquistata dai conti Beltrami, che ebbero grande cura della cascina, restaurandola e aggiungendo i tondi in cotto di stile rinascimentale (copie di quelli esterni di Santa Maria alle Grazie), che si possono ancora ammirare sul porticato della prima corte. All’interno del complesso si trova anche una piccola chiesa, ora sconsacrata, rimasta intatta sino agli inizi del secolo. Com’è immaginabile, oggi la cascina Corio ha perso la sua funzione agricola, comunque è vincolata dalle Belle Arti a tutela storico artistica ambientale e inserita dal piano regolatore all’interno di un nucleo di interesse storico e ambientale; la parte di proprietà comunale è stata recentemente ceduta e la cascina è ora interamente privata.

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